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lunedì 28 febbraio 2011
Le medie Aufschnaiter minacciano: a scuola torneremo con il casco
BOLZANO. «Altri dieci anni in queste condizioni non abbiamo nessuna intenzione di passarli». E' un velato ultimatum quello che trapela dalle parole di Ingrid Pertoll Froner, dirigente della scuola media "von Aufschnaiter" e di tutto il circolo scolastico in lingua tedesca Bolzano-Centro. A metà dicembre, infatti, insegnanti e alunni avevano inscenato una pittoresca protesta contro lo stato fatiscente in cui versava l'istituto di via Leonardo da Vinci: tutti a scuola con l'elmetto da protezione o il casco della bicicletta. Sorrisi, certo, ma anche una crescente preoccupazione per un livello di sicurezza al limite del sopportabile, con finestre della palestra che si staccavano per piombare al suolo. Poco, da allora, è cambiato. L'unico passo avanti rilevante è stato fatto sotto il profilo di alcuni lavori utili a garantire un minimo di sicurezza all'interno dell'edificio. «Comune e Provincia - spiega la dirigente Pertoll Froner - si sono accordate circa la competenza del finanziamento dei lavori, passata alla Provincia, e dopo la protesta ci hanno contattato in breve tempo. Francamente non si poteva pensare di continuare l'attività scolastica trascurando l'incolumità di ragazzi, docenti e personale: assolutamente improponibile». Ecco, quindi, che alcuni lavori sono stati iniziati: «Logicamente in palestra, dove la caduta della finestra aveva spaventato tutti». La protesta, però, non era mirata unicamente a ottenere un livello minimo di vivibilità, ma spaziava sulle condizioni fatiscenti dell'intera struttura che oggi non sono cambiate molto. «Ho voluto personalmente - continua la preside - evitare azioni eclatanti come scioperi delle lezioni o degli studenti. Abbiamo cercato, quindi, di mantenere un atteggiamento pedagogicamente adeguato che ci ha consentito di aprire un dialogo con le amministrazioni che procede abbastanza bene». In piazza Municipio, infatti, le istanze della Pertoll hanno trovato ascolto nel vicesindaco Ladinser e nell'assessore Judith Kofler Peintner: «Mi hanno spiegato i meccanismi burocratici che legano il nostro possibile trasferimento dietro via Vintola alle trattative con i Padri Francescani. Si tratta di questioni patrimoniali non semplici da risolvere in poco tempo. Abbiamo apprezzato il sincero interesse dell'istituzione comunale nel parlare con noi e la loro volontà di risolvere una volta per tutte il disagio nostro e delle famiglie». Fin qui lo zucchero per l'amministrazione che, però, dopo aver parlato sarà chiamata a passare alla fase più difficile: dare delle risposte. «Dico cinque anni - continua perentoria la dirigente - perché sarebbe il tempo minimo con le trattative con i Padri Francescani già concluse, ma per la verità temo che il tutto possa durare un decennio. Ecco, tutti sanno che nella scuola abbiamo pavimentazioni vetuste, bagni da ristrutturare e aule artistiche dentro le quali filtra l'acqua piovana. Il quadro, insomma, non può essere confortante e sicuramente, pur non volendo abbandonare la strada del dialogo, non siamo disposti ad aspettare così tanto tempo prima di vedere migliorare radicalmente le cose». Che l'indirizzo dove bussare per gli interventi sia Palazzo Widmann lo conferma l'assessore ai lavori pubblici comunali Luigi Gallo: «Noi alle "Von Aufschnaiter" non dobbiamo più piantare nemmeno un chiodo dato che la competenza è totalmente provinciale. Quello che spetta al Comune, semmai, è risolvere la questione patrimoniale con i Padri Francescani per il trasferimento di docenti e studenti nella struttura dietro via Vintola». Cauti, ma con i radar ben accesi sono anche i genitori che, per bocca della rappresentante Barbara Rottensteiner, seguono l'evolversi della situazione. «Sappiamo dei macrointerventi per la sicurezza che sono il minimo che ci si possa aspettare in un luogo frequentato dai giovanissimi. Nei prossimi giorni incontrerò la dirigente e gli altri genitori: insieme decideremo quali altre azioni intraprendere per tutelare i nostri figli, gli insegnanti e tutti coloro che lavorano all'interno delle "von Aufschnaiter"», conclude Barbara Rottensteiner. Resta una realtà che è triste, soprattutto se paragonata alla ingenti risorse per l'edilizia scolastica che vengono messe dalla Provincia in tutto il territorio altoatesino.
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