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martedì 1 febbraio 2011

«La società spinge per il plurilinguismo: la scuola deve adeguarsi»


di Alan Conti
BOLZANO. La difesa dell'identità linguistica non è più il freno forte alle sperimentazioni bilingui nella scuola tedesca. L'assessore provinciale alla scuola tedesca Sabina Kasslatter-Mur, dopo anni di chiusura del suo partito, la Volkspartei, apre uno spiraglio di interesse verso il potenziamento linguistico che sta già interessando tutte le primarie italiane. Anche la scuola tedesca è in fermento e cresce la richiesta, da parte dei genitori e dei dirigenti, del potenziamento dell'italiano. Kasslatter-Mur guarda con attenzione al cambiamento, ponendo però dei forti distinguo sul piano tecnico del reclutamento degli insegnanti. Allora assessore, l'arroccamento sull'identità non è più una priorità? «Oggettivamente, non penso che tra le famiglie tedesche ci sia chi è ancora convinto che imparare più lingue sia uno svantaggio pericoloso. Si parla di un futuro plurilingue e di condivisione tra i gruppi linguistici, quindi in qualche modo dobbiamo adeguarci e tenere il passo della società». Pare di capire, però, che il potenziamento linguistico nella scuola tedesca sia pratica demandata all'autonomia delle scuole più che il frutto di un approccio sistematico come quello tra i banchi italiani... «Non possiamo fare un'operazione generale. Abbiamo enormi difficoltà nel reclutamento del personale docente italiano in periferia e le statistiche parlano di un apprendimento dell'italiano nemmeno sufficiente al conseguimento del patentino B dopo 1.500 ore di insegnamento. Le pare che con questi risultati possiamo essere in grado di raddoppiare tutto?». Il nodo, quindi, passa dalla difesa dell'identità all'efficacia degli insegnanti? «In parte. Attenzione, però, che a livello qualitativo disponiamo di ottime risorse ed elementi molto validi. I grossi limiti, semmai, sono legati alle difficoltà nel far accettare ai docenti di L2 cattedre nelle valli periferiche. Dopo le capriole per riempire tutte le caselle della pianta organica a inizio anno, inoltre, sorge il problema della continuità: ci sono bambini che cambiano maestra tre volte in un anno perché quasi tutti, appena possono, scappano verso le città. Il tutto considerando che l'attrattiva della lingua nei bambini è molto spesso dipendente da qualità e capacità del docente che, in questi casi, è sempre diverso. Le stiamo provando tutte: ho persino ipotizzato di pagare di più chi sceglieva queste sedi per più anni, ma non si può fare».
Difficoltà che hanno portato persino all'assunzione di insegnanti senza patentino.... «Per fortuna - replica Kasslatter Mur - che il processo di formazione sta lentamente cambiando. Suscita sempre qualche perplessità, infatti, che dietro a una cattedra si possa sedere anche chi nella sua carriera scolastica non ha mai letto una pagina di didattica o pedagogia. La sovrintendenza, l'ispettore Marco Mariani e la stessa università stanno lavorando a progetti molto concreti sulla formazione degli insegnanti». L'idea prevalente, però, è quella di una scuola tedesca ferma rispetto ai colleghi italiani. «Sensazione sbagliata. Il sovrintendente Peter Höllrigl, proprio sul vostro giornale, ha spiegato molto bene quali siano i nostri canali di intervento. I gemellaggi, anche con realtà venete o lombarde, sono essenziali. La scuola, però, non può tutto e bisogna favorire le iniziative che occupano il tempo libero. In questo senso le famiglie e gli adulti devono dare il buon esempio». Logico, quindi, che la chiusura identitaria non aiuti.... «Credo che la nostra terra abbia un notevole potenziale che va sfruttato meglio. Gli adulti si preoccupino anche di dare il buon esempio favorendo amicizie e contatti con le famiglie italiane. L'esercizio linguistico deve diventare un'abitudine mentale quotidiana priva di paletti e steccati: solo così possiamo smetterla di andare in difficoltà». Insomma, la scuola da sola non basta... «Favorire il contesto d'uso senza dare alla seconda lingua il peso di un obbligo per trovare lavoro può essere una delle chiavi per migliorare il sistema. La motivazione, infine, gioco un ruolo centrale e la controprova sono gli eccelsi risultati di molti extracomunitari rispetto ai nostri studenti».
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