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lunedì 28 febbraio 2011
Il volontariato ora entra nella scuola con un volume destinato ai giovani
23 febbraio 2011 — pagina 34 sezione: Agenda
BOLZANO. Connettere il volontariato alla scuola con un opuscolo orientativo. Questo l’intento della Federazione per il sociale e la sanità che ha presentato ieri una nuova pubblicazione intitolata, per l’appunto, “Volontariato e scuola”. Un insieme di iniziative, numeri, modelli, informazioni ed esempi utili come importante bussola per i ragazzi che volessero avvicinarsi al mondo del sociale. Nella nostra provincia, infatti, sono oltre 3.300 le organizzazioni no-profit, con 180.000 persone attive nel volontariato a vario titolo, il che corrisponde a circa il 42% della popolazione (in tutta Europa ci si ferma al 28%). Di questa forza di aiuto addirittura il 12% è formato da giovani: un bacino promettente. Le indagini a livello nazionale, oltretutto, indicano nei ragazzi tra i 17 e 26 anni impegnati nel volontariato un atteggiamento positivo verso se stessi e le altre persone, incidendo positivamente nello sviluppo dell’autostima e dell’identità personale.
Gran cerimoniere dell’opera e della presentazione è Simonetta Terzariol, responsabile del servizio per il volontariato sociale: «Il volume è la sintesi di un lavoro decennale e di molteplici esperienze di giovani in questo campo. Ovviamente abbiamo inserito dei resoconti personali, ma senza perdere mai di vista la base scientifica dell’opera, così come l’utenza degli insegnanti che possono giocare un ruolo decisivo nell’indirizzare i giovani. Sicuramente sarà distribuito in tutte le scuole. E’ importante ricordare, comunque, come il volontariato sia un percorso che necessita di un accompagnamento per chi lo affronta in giovane età». Concordano il presidente della fondazione Stefan Hofer e la collaboratrice Claudia Ceccanese: «Il nostro intento è sostanzialmente quello di offrire nuove opportunità». Ruolo strategicamente decisivo, logicamente, è quello recitato dalla scuola, italiana e tedesca. «Queste attività - hanno spiegato la Sovrintendente italiana Nicoletta Minnei e l’ispettrice Maria Rita Chiaromonte - vanno sostenute perché rientrano perfettamente in un percorso di crescita individuale degli alunni. Non a caso stiamo studiando un sistema di riconoscimenti in crediti del tempo e delle energie che vengono spese in questo campo dai ragazzi».
Scelta apprezzata anche dall’Intendenza tedesca, rappresentata alla conferenza stampa di presentazione da Brigitte Regele e Veronika Pfeifer. «Creare questa connessione con il mondo scolastico è certamente positivo, così come va salutato con piacere il fenomeno delle collaborazioni dei singoli istituti in autonomia con le associazioni locali». Testimonianza diretta arriva da Daniel Prusco di “Volontarius”. «Rispetto a qualche anno fa siamo molto contenti di constatare come siano molte più le scuole che ci contattano direttamente rispetto a quelle dove siamo noi ad andare a presentarci. Un’evoluzione importante e positiva». Chiusura con Antonella Diano e Roberto Vincenzi di “Pro Positiv”. «Noi ci occupiamo di malati sieropositivi e tocchiamo con mano il disagio di alcuni giovani nell’avvicinarsi a questo tipo di malattia. Esistono ancora tabù forti e ignoranze contro cui lottare».
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Alan Conti
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