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giovedì 19 maggio 2011
Alla fine siamo tutti migranti
Alla fine siamo tutti figli di migranti. è una conclusione non da poco, quella cui sono arrivati i ragazzi della terza media delle scuole “Fermi” di via Castel Flavon con il progetto della mostra “Il mondo in una classe”.
Gli italiani chiamati a nazionalizzare la Bolzano fascista attraverso incentivi e agevolazioni, ad esempio, rappresentano il cuore pulsante di quartieri popolari come Oltrisarco e Don Bosco, mentre gli ultimi decenni hanno conosciuto le ondate migratorie dai Balcani o dalle coste africane. Particolare rilevanza, infine, ha l’arrivo della popolazione asiatica se guardiamo, ancora, a via Claudia Augusta. Tutte queste realtà hanno un valore comune: l’integrazione.
“Attraverso pannelli esplicativi - spiega Paola Gaetano, l’insegnante che ha curato il progetto - fotografie, postazioni multimediali e soluzioni innovative installate nell’atrio abbiamo analizzato tutto il panorama migratorio della classe in particolare e bolzanino in generale. Curioso l’ultimo pannello: un cartellone bianco che riporta alla storia contemporanea e che continuiamo ad aggiornare quotidianamente con i titoli dei giornali”.
Alla presentazione dell’esposizione, al fianco della dirigente Laura Bertoni e del vice Giuliano Gobbetti, ha partecipato anche l’assessore comunale Mauro Randi: “La delega ai giovani mi porta a scoprire iniziative utili al futuro della città come questa. Ragionando sulle origini di ciascuno di voi, avete posto le basi per un’integrazione più facile nelle prossime generazioni”.
Sebastiano Cannata riassume l’entusiasmo dei ragazzi: “è stato un bel lavoro soprattutto perché ci ha sorpreso. Scoprire che anni fa i meridionali subirono le stesse discriminazioni di cui sono vittima talvolta oggi gli stranieri ci ha fatto riflettere, soprattutto per chi, come me, ha origini siciliane. Sembra incredibile pensare che certi proprietari di alloggi non permettessero l’affitto alle famiglie provenienti dal Sud”.
di Alan Conti
(Fonte: Taxi, maggio 2011)
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