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venerdì 6 maggio 2011

Nuova vita per il piccolo Ale: ha vinto la solidarietà


Ale ha una nuova vita. Completato la scorsa notte all’ospedale di Padova il trapianto di midollo osseo di Alessandro Polì, il bimbo bolzanino di 11 anni che da mesi combatte la leucemia sostenuto da tutta la città. L’infusione della sacca di sangue è cominciata alle 21.12 ed è terminata alle 00.02 alla clinica di oncoematologia pediatrica di Padova seguita con grande intensità sul gruppo di Facebook che la mamma Emanuela Imprescia ha aperto e condotto a una vera e propria comunità emotiva. E’ la stessa Emanuela che, raggiunta per telefono, riesce ancora una volta a raccontarci la storia di Alessandro inquadrandola in un contesto generale di conoscenza e solidarietà intorno al movimento delle donazioni ed è proprio questa capacità di unire particolare e generale che ha fatto della battaglia di questo piccolo una battaglia di decine di migliaia di persone. Bastano, quindi, le sue parole a raccontare una rinascita verso nuove e delicate sfide. «Il trapianto è andato bene. La sacca di sangue del donatore, 402 ml particolarmente ricchi, è arrivata a Padova intorno alle 17 di martedì, ma l'infusione, prevista poco dopo, è stata rinviata alle 21.12 quando l'hanno attaccata. E' stata una vera emozione, oltretutto in un orario palindromo che, secondo qualcuno, porta fortuna». E ancora: «Ovviamente lo svuotamento è stato lungo e si è chiuso con successo alle 00.02 che, letto al contrario, restituisce la data di nascita di Ale. Prima dell'infusione, comunque, abbiamo affrontato la premedicazione con cortisone che è andata altrettanto bene. E' importante, però, spiegare come avviene il trapianto che non implica alcuna operazione chirurgica, ma semplicemente una procedura simile alla trasfusione che avviene attraverso il catetere venoso centrale del ricevente. Il plasma del donatore, una volta arrivato in Italia, è stato deplasmatizzato dato che è proprio il plasma l'elemento potenzialmente più indicato per scatenare reazioni allergiche. Un altro falso mito da sfatare è che tutto dipenda dal gruppo sanguigno che può, semplicemente, mutare. Ale, per esempio, era A+, ma dopo l'infusione cambierà e diventerà 0+». «Durante il trapianto, comunque, sono rimasta nella stanza con Alessandro e abbiamo cantato. L'abbiamo promesso a Laura Pausini e Ale ama ripetere la massima di S.Giustino "cantare è come pregare due volte". Così ho postato anche su Facebook un video della nostra "esibizione"con una delle sue canzoni e con il "Cerchio della vita". Sappiamo che ieri, nel suo tour, ha suonato un brano apposta per lui. La mattina prima del trapianto, invece, Ale mi ha chiesto come poteva fare per ricambiare un dono così grande: gli ho detto che troverà anche lui la sua strada per migliorare la vita di qualcun altro. E' assolutamente cosciente, comunque, di quello che sta vivendo e di cosa sta accadendo». «Abbiamo avuto una grande fortuna nel trovare un donatore che fosse parzialmente compatibile, ma sappiamo che adesso ci aspettano altre importantissime sfide da affrontare. Va combattuta, infatti, la Tvh, una malattia del trapianto contro l'ospite, in cui il midollo nuovo attacca alcuni tessuti non riconoscendoli. Per fronteggiare questo processo Ale deve assumere degli immunosoppressori che tengono basso il sistema immunitario in attesa che le cellule attecchiscano e, come dei semi, trovino il proprio posto per impiantarsi. Senza globuli rossi o bianchi e le piastrine molto basse è necessario l'isolamento clinico totale per 20 giorni per evitare qualsiasi infezione. Dopo 2 mesi potrà tornare a casa, dove dovrà rimanere altri sei mesi senza particolari contatti. Per gennaio 2012, però, potrebbe tornare tra i banchi di scuola. E su facebook: «Il gruppo su facebook è straordinario, ieri si è addirittura bloccato. Era nato come una finestra per Alessandro costretto all'isolamento in casa ed è diventato una vera comunità di circa 11.600 persone con cui stiamo ottenendo risultati in tutta Italia. L'affetto è anche uscito dalla pagina internet e un altro membro ci ha inviato i santini di Padre Pio presi direttamente da San Giovanni Rotondo. Sono arrivati proprio la mattina del trapianto: un bel segnale».
Alan Conti

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