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lunedì 23 maggio 2011

Musica silenziata. Le band protestano e arruolano Ötzi


di Alan Conti
zoom

BOLZANO. Monta la protesta dei musicisti bolzanini contro il Comune che «silenzia» la musica dal vivo: nasce un logo comune che sarà usato nei concerti. Protagonista Ötzi. La figura di Otzi suonatore di contrabbasso in campo giallo che sovrasta lo slogan «Freie Musica/Musik libera». È questa l'accattivante scelta dei musicisti bolzanini per protestare contro un'amministrazione comunale troppo propensa a mettere i silenziatori ai concerti. La scelta, dunque, è caduta su un logo «comune», firmato da Roberto Tubaro, che sarà esposto durante i concerti di molte delle band cittadine e lasciato in vari punti della città come capillare testimonianza. Ieri, intanto, la prima comparsa della mummia suonatrice sul palco degli «Ago&Friends» di Agostino Accarino (durante la matinée al Capitol) e l'espansione su tutti i profili Facebook di cantanti e musicisti. Nessun clamore per una protesta che, in linea - ironica - con i desiderata amministrativi, è silenziosa: e questo per scelta degli stessi musicisti. Il rumore e l'eco del dissenso però monta e sta incontrando il favore di buona parte della popolazione. Il tam tam infatti lascia supporre iniziative a sorpresa e più evidenti come i sempre più diffusi flash-mob. Le azioni e le idee comunque non sono nè presentate nè portate avanti da una band in particolare, ma rimarranno sempre espressione di una volontà comune e generale. A fare traboccare il vaso, come è noto, è stato l'intervento della polizia municipale sulla terrazza della pizzeria "Subito" durante l'esibizione degli Swinging Pavones per l'Upload Day di sabato scorso. L'altro ieri, invece, il Comune ha «tagliato» un'ora di concerto all'iniziativa di «Pro Positiv» sui prati del Talvera sfalsando agli organizzatori tutta la scaletta all'ultimo momento. A tutto questo vanno aggiunte le progressive chiusure di locali e luoghi per la musica, non ultimo il Circolo Masetti, e le difficoltà nell'ottenere i permessi necessari. I rapporti tra musicisti e amministrazione dunque rimangono tesi, ma stavolta Ötzi non rimane immobile e in silenzio: suona per la musica.
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