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domenica 15 maggio 2011
Casanova: i residenti attaccano le coop sul futuro del lotto C
BOLZANO. Casanova si sente abbandonata dalle cooperative e le ultime novità sul lotto C presentate ieri sera in un'assemblea ai residenti dal presidente di Confcoop Andrea Grata infiammano le polemiche. Grata, in apertura, si è prodigato nelle spiegazioni sul tanto discusso lotto C. «L'appetibilità commerciale è un fattore che non possiamo considerare secondario. La quantità degli spazi e la conformazione stessa della piazzetta nel progetto originario non erano adeguati a creare un vero e proprio punto di socializzazione, quindi andava cercata una soluzione». Necessario, quindi, un ripensamento. «Pensiamo a sette piani con uno spazio nuovo tra due blocchi che permetta di far entrare luce e aria nell'architettura dell'edificio». Il progetto, però, solleva dure critiche per le dimensioni: «Era evidente - attacca Paola Rogato - che le cooperative avrebbero cercato di sfruttare tutta la cubatura possibile creando, di fatto, un muraglione poco comprensibile». Gianluca Battisti è scettico sulla novità dello spiraglio: «Non aiuta minimamente le case poste di fronte al lotto C che continueranno a vedere semplicemente un muro». Preoccupazioni, intanto, emergono sulla viabilità: «Quando inizieranno i lavori su ponte Resia - chiede Francesca Gigliotti - Casanova diventerà una polveriera e nessuno si preoccupa di prendere delle precauzioni». Una via d'uscita potrebbe essere la fermata del metro di superficie o la stazione «ma non prima di due anni nella migliore delle ipotesi» commenta Enrico Lillo, consigliere comunale del Pdl. Abbandonata, invece, l'idea del ponte: «La possibilità di raggiungere facilmente l'Interspar di via Buozzi - puntualizza Grata - sarebbe un altro colpo basso alle aspirazioni commerciali della zona». Rinaldo Larcher sintetizza tutto lo scetticismo del rione. «I servizi sono una mancanza assoluta e noi fatichiamo a comprendere l'ostruzionismo del Comune. Posto che i bandi sono andati deserti non credo che si sia davvero fatto tutto per invogliare il commercio a venire a Casanova: perché, per esempio, non si è pensato a insediare i negozi assieme agli appartamenti?». Confermate, inoltre, le difficoltà legate alla posta. Adriano De Giglio spiega: «Già mesi fa gli uffici di Poste Italiane ci avevano confermato la mancanza di un dipendente specifico per Casanova e se ne occupava, sostanzialmente, il primo postino con un po' di tempo. Evidentemente le difficoltà permangono». Sul tema interviene pure il presidente di Circoscrizione Lino Morabito: «Invieremo una richiesta di spiegazioni alle Poste Italiane». (a.c.)
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