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giovedì 26 maggio 2011

In piscina la task force anti-molestatori


BOLZANO. Telecamere, controllori in «borghese» e occhi attenti pronti a intervenire: il Lido di Bolzano è come un piccolo paese dove la sicurezza va mantenuta tra le priorità assolute. Sono bastate poche ore di apertura per testare un sistema di controllo articolato e di successo: due, infatti, i casi di presunta pedofilia segnalati alle autorità, uno dei quali ha portato all'arresto di un cittadino austriaco intento a riprendere delle adolescenti. A svelarci parte dell'organizzazione che garantisce la tranquillità ai bolzanini è Stefano Pizzo, presidente della cooperativa di gestione Cs2a. «La premessa è: garantire il massimo della sicurezza disponibile perché possiamo anche arrivare ad avere 3.000 entrate al giorno». La prima domenica, però, sono bastati 1.300 ingressi per portare i primi episodi di una certa gravità. «Venerdì - dice Pizzo - avevamo avuto una riunione specifica per mettere in guardia il personale su possibili episodi che si sono poi verificati. Gli esperti la chiamano "febbre d'estate"». L'avviso ha certamente aiutato, ma in molti sono rimasti positivamente stupiti dall'efficacia dei controlli. «Abbiamo personale in borghese, ovvero in costume da bagno, che sorveglia vasche e prati. Alla minima stranezza siamo pronti a intervenire. Alcuni di questi pedofili o presunti tali, assumono degli atteggiamenti che i nostri ragazzi sono pronti a riconoscere: qualcuno cambia proprio l'espressione del volto e non riesce più a pensare ad altro». Quali sono, però, le zone che vanno tenute più a bada? «Un po' tutte sono da sorvegliare - precisa Pizzo - poi meritano attenzioni quelle più isolate. Difficile che certi episodi avvengano nei pressi della piscina dei piccoli data la corposa presenza di genitori. E' anche per questo motivo, inoltre, che quando notiamo qualcuno che scatta delle foto chiediamo di norma la motivazione». C'è, inoltre, un supporto tecnologico importante sottoforma di videosorveglianza. «Abbiamo diverse telecamere, ma chiaramente non possiamo rivelarne il numero e tutte le ubicazioni. Questo, però, ci consente di trattenere i filmati per 24 ore e, in caso di segnalazioni particolari, visionarli sempre assieme al responsabile per il trattamento della privacy. L'investimento si aggira attorno ai 20.000 euro». (a.c.)

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