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domenica 8 maggio 2011
In Corso Libertà la nuova sala giochi divide i negozianti
BOLZANO. Un'altra sala giochi e stavolta nell'elegante cornice di Gries. In fondo a corso Libertà i locali del negozio di attrezzatura alpinistica Kössler ospiteranno presto "Gries Punto Gioco", dove troveranno posto anche 25 videolottery, ovvero le slot machine di ultima generazione con vincite fino a 500.000 euro ed, evidentemente, poste in proporzione. Il mercato bolzanino, dunque, alimenta la domanda di scommesse e gioco d'azzardo, ma non tutti i commercianti sono contenti della novità. Ci si spacca tra chi giudica la prossima apertura come un esercizio in più capace di attirare le persone e chi è preoccupato da frequentazioni e conseguenze sulla viabilità. Claudio Zeppellini, titolare dell'enoteca "In vinum veritas", sgombra il campo dalle polemiche: «Inutile fasciarsi la testa: dobbiamo prendere atto che il mercato richiede questo genere di attività. Non è un caso, infatti, che le macchinette dei bar siano sempre tutte occupate e le sale scommesse scoppino di clienti». Provano a fare un'analisi anche i clienti Pippo Rigotti e Luciano: «Bisogna considerare che la grande distribuzione ha eroso sempre più le possibilità del piccolo commercio di vicinato, al loro posto nuove attività». Claudio De Grandi esce da un condominio lungo la strada: «Abbiamo moltissimi bar e adesso si aggiungerà pure la sala giochi che, attraendo un pubblico giovane, rischia di congestionare la zona. Sul gioco, invece, non sarei così preoccupato perché bisogna essere onesti e ammettere che tanto gli interessati troverebbero comunque il modo di giocare». «A questo punto - interviene Karla Saxer di "Emotions" - tanto vale riaprire i casinò. Ormai la proliferazione di queste sale giochi è drammatica, quindi sarebbe opportuno circoscriverle e fissare regole ferree. C'è il rischio che si diffonda la dipendenza. Spero che l'unità che abbiamo dimostrato in altre occasioni tra commercianti del corso ci permetta di far fronte a eventuali situazioni spiacevoli». Si associa al richiamo all'unità anche Christine Gschleier Psenner: «È sempre stato un valore che ha fatto la nostra fortuna e non sempre è così facile da creare tra negozianti». Sulla questione interviene anche Ilaria Marinello di "Lovi Lingerie": «Non saremmo sinceri a dire che siamo contenti. Le preoccupazioni sono legate a un possibile decadimento dell'appeal e nella frequentazione della strada. In situazioni analoghe, non a caso, si erano già registrati malumori». (a.c)
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