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venerdì 27 maggio 2011

Mercato a Casanova gli ambulanti ci credono 21 domande per 5 posti


di Alan Conti

BOLZANO. La partita del commercio a Casanova si apre con un piccolo mercato rionale. Presentato ieri in via ufficiale il nuovo appuntamento con le bancarelle del venerdì mattina in piazzetta Anna Frank già anticipato nei giorni scorsi dal nostro giornale. Cinque banchi con offerta diversificata che si pongono l'obiettivo di attirare il nuovo rione, senza dimenticare il bacino d'utenza dell'area Ortles-Similaun. La prima verifica dell'iniziativa sperimentale si avrà alla fine dell'anno e saranno gli stessi commercianti a darne compiuta valutazione, ma già a livello amministrativo si valutano i possibili sviluppi. Tra Comune e associazioni di categoria pare unanime, infatti, l'apertura di credito per un futuro trasferimento del mercato proprio all'interno di Casanova in modo da allargare l'offerta, dato che già oggi lo spazio a disposizione ha costretto a scegliere 5 ambulanti a fronte di 21 richieste pervenute. Così mentre i negozianti nicchiano disertando il bando del lotto C, i lavoratori del mercato credono nelle potenzialità della nuova zona d'espansione. Ora, però, la palla passerà ai residenti: saranno loro, alla fine dei conti, a determinare il reale appeal commerciale dell'area. «Casanova ha bisogno di alcune risposte - riconosce il vicesindaco Klaus Ladinser - e con questo mercato cerchiamo di darne qualcuna. Da una parte incentiviamo attività di prossimità come quelle degli ambulanti e dall'altra possiamo valutare l'effettivo riscontro commerciale del rione». In gioco, insomma, c'è qualcosa in più del semplice funzionamento di un mercato. «Certamente - spiega il consigliere comunale Enrico Lillo (Pdl) che da ex presidente di Circoscrizione avviò le pratiche per l'iniziativa - e trattandosi di una richiesta partita proprio dalla popolazione ci aspettiamo una risposta positiva. Casanova non deve diventare un dormitorio, ma la strada per accendere dell'interesse commerciale non può che essere quella di un riscontro soddisfacente per quelli che possiamo tranquillamente definire dei pionieri». Soddisfatti i rappresentanti delle associazioni Mirco Benetello (Confesercenti) e Christine Walzl (Unione Commercio). «Non possiamo che appoggiare un'iniziativa capace di difendere davvero il commercio di vicinato - interviene Walzl - così come guardiamo con interesse ai possibili sviluppi futuri all'interno di Casanova con un ampliamento dell'offerta». Posizione identica per Benetello: «La fortuna dei mercati è spesso legata alla loro ampiezza, quindi è evidente che prima di tutto puntiamo alla funzionalità di Casanova per spingerci poi, semmai, verso qualcosa di più articolato». Difficile, però, volare di fantasia e ipotizzare quel mercato coperto che a Bolzano manca. «E' un vecchio sogno che si scontra, però, con le risorse economiche». Proposte interessanti, comunque, arrivano anche dal presidente di Don Bosco Lino Morabito e dal consigliere Luciano Stevanella. «Una misura per facilitare la scommessa di questi commercianti potrebbe essere quella di azzerare loro la tassa di occupazione di suolo pubblico». Chiusura immediata da parte della responsabile dell'ufficio attività economiche e concessioni Fabiola Petilli: «Trattandosi di una fonte di reddito non possiamo abolire l'imposta perchè causeremmo un danno erariale, ma alcune agevolazioni sono già in atto. Pur senza una precisa convenzione, infatti, stiamo trattando questo mercato alla stregua di tutti gli altri decurtando, quindi, del 50% i costi in caso di pagamento anticipato». Nessuna particolare facilitazione, dunque, nel fare i pionieri a Casanova. La scelta dei banchetti, intanto, ha seguito dei criteri precisi a fronte di 21 domande su 5 posti a disposizione. «La differenziazione dell'offerta è stata una nostra decisione - conclude Petilli - ma a parità di richiesta di licenza abbiamo favorito l'anzianità di iscrizione presso la Camera di Commercio. La sperimentazione durerà fino alla fine di dicembre per tutti i venerdì e solo allora tireremo le conclusioni. Saranno, naturalmente, i giudizi degli stessi commercianti a orientare in modo significativo le nostre scelte».
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