Usa un neologismo fulminante il presidente della Provincia Luis Durnwalder per descrivere il momento romano. "Jein" dice sulla sorpresa verso una crisi di un governo che rischia di durare come un povero gatto in tangenziale e che mercoledì conterà le auto veramente disposte a schivarlo. In italiano suonerebbe "ni" che tradotto significa che "sì, da Berlusconi una virata di questo tipo in fondo in fondo c'era da aspettarsela".
“Ci immaginavamo una forte presa di posizione, certo arrivare a ipotizzare addirittura il ritiro dei ministri forse no. In ogni caso il fatto è grave e mette l’Italia in pericolo perché il Paese è piuttosto malato e non si possono sottrargli le medicine col rischio, poi, di renderle totalmente inutili in un secondo momento. Io mi auguro che in parlamento qualcuno del Pdl o gli stessi grillini prendano coscienza della necessità che ha ‘Italia di essere governata e superino questo momento di stallo. Questo esecutivo del Pd con Letta premier ha lavorato bene, ha una buona rotta e merita di poterla proseguire”.
Restano, dunque, i puntini di sospensione su un governo che l'Svp vorrebbe decisamente salvare. Stavolta, però, si vira più verso il nein che non il ja.
Alan Conti
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lunedì 30 settembre 2013
Presidente e assessori fuori dai cda
Giunta e presidente fuori dai cda degli enti a controllo pubblico. La giunta provinciale ha dato oggi attuazione al nuovo decreto legislativo sull'incompatibilità. Insomma gli assessori e il futuro Landeshauptmann dovranno dare campo aperto ad altri rappresentanti nei cda e la Provincia ha provveduto anche a incaricare l'organo che se ne dovrà occupare.
“Si tratterà – precisa Luis Durnwalder – della Commissione per il rispetto del patto di stabilità. In questo modo ogni nomina verrà ratificata da un organo esterno come previsto dalla norma”.
Nella seduta di stamattina, intanto, la giunta ha dato il via libera alle nuove commissioni su territorio e paesaggio, a una campagna per la sicurezza in moto, al controllo regolare dei ponti, all'ampliamento della medicina complementare e al nuovo patto dei sindaco Ue per il clima. Qualche passo in più per cercare di salvare ambiente e trasparenza. (a.c.)
“Si tratterà – precisa Luis Durnwalder – della Commissione per il rispetto del patto di stabilità. In questo modo ogni nomina verrà ratificata da un organo esterno come previsto dalla norma”.
Nella seduta di stamattina, intanto, la giunta ha dato il via libera alle nuove commissioni su territorio e paesaggio, a una campagna per la sicurezza in moto, al controllo regolare dei ponti, all'ampliamento della medicina complementare e al nuovo patto dei sindaco Ue per il clima. Qualche passo in più per cercare di salvare ambiente e trasparenza. (a.c.)
Si presenta La Destra: "Noi unica vera destra nazionale"
Uno dei lavori più complessi delle forze di destra che si presenteranno ai nastri di questa competizione elettorale è quella di distinguersi. La Destra ha cercato subito di interpretare questo cercando delle prese di distanza dai movimenti territoriali battendo sul tasto nazionale, ma anche su una lista di giovani e prime leve della politica imbevuta di identità e sociale.
“E’ un nostro preciso orientamento – spiega il capolista Mauro Minniti - oltretutto siamo l’unica vera destra con un aggancio nazionale. Inutile nasconderselo: è a Roma che le cose possono cambiare e non certo a Bolzano dove l’Svp avrà sempre e comunque una qualche maggioranza. Per questo motivo i movimenti territoriali sono destinati al fallimento”. Un missile fila dritto anche in direzione Fratelli d’Italia: “Spero che gli elettori di destra siano più intelligenti di chi invita a non votare questa parte politica per la sua assenza. Noi siamo dispiaciuti, ma al contempo sappiamo di poter portare avanti noi determinati convincimenti culturali”. A furia di insistere sul sociale, poi, il riflesso potrebbe essere quello del desiderio di pescare al centro o, esagerando, a sinistra. “Dobbiamo uscire dalle gabbie concettuali – termina Minniti – che vedono il liberismo a destra e il sociale a sinistra. Noi sappiamo benissimo di poter rappresentare alcune istanze relative, per esempio, alla casa o alla famiglia”.
Si corre, insomma, su due piani: squisitamente politica con relative polemiche e concretamente tematica con argomenti pesanti. Oggi da destra arriva una doppia stilettata.
Alan Conti
“E’ un nostro preciso orientamento – spiega il capolista Mauro Minniti - oltretutto siamo l’unica vera destra con un aggancio nazionale. Inutile nasconderselo: è a Roma che le cose possono cambiare e non certo a Bolzano dove l’Svp avrà sempre e comunque una qualche maggioranza. Per questo motivo i movimenti territoriali sono destinati al fallimento”. Un missile fila dritto anche in direzione Fratelli d’Italia: “Spero che gli elettori di destra siano più intelligenti di chi invita a non votare questa parte politica per la sua assenza. Noi siamo dispiaciuti, ma al contempo sappiamo di poter portare avanti noi determinati convincimenti culturali”. A furia di insistere sul sociale, poi, il riflesso potrebbe essere quello del desiderio di pescare al centro o, esagerando, a sinistra. “Dobbiamo uscire dalle gabbie concettuali – termina Minniti – che vedono il liberismo a destra e il sociale a sinistra. Noi sappiamo benissimo di poter rappresentare alcune istanze relative, per esempio, alla casa o alla famiglia”.
Si corre, insomma, su due piani: squisitamente politica con relative polemiche e concretamente tematica con argomenti pesanti. Oggi da destra arriva una doppia stilettata.
Alan Conti
Quel vizio di cercarsi su Google
Non lo fanno tutti, ma lo fanno in molti. Sicuramente anche a voi sarà venuta la tentazione almeno una volta davanti, a un motore di ricerca, di infilarci dentro il proprio nome e il proprio cognome con la curiosità di scoprire quello che viene fuori. Non preoccupatevi, è un narcisismo piuttosto diffuso e sostanzialmente innocuo, ma è presto diventato oggetto di ricerca del Pew Research statunitense ripreso da Serena Danna del Corriere della Sera. Intanto il fenomeno è talmente diffuso da avere un nome proprio ovvero egosurfing e a farlo sono il 56% delle persone. I più web pavoni sono i maschi perché sono proprio loro al 58% a cercarsi su internet, specialmente nella fascia d’età tra i 18 e i 29 anni ma su questo aspetto influisce probabilmente la dimestichezza con il mezzo tecnologico. Attenzione perché il classico Google può essere solo il primo step per gli auto cercatori incalliti perché il 24% prosegue poi la caccia anche sui social network: Facebook e Twitter su tutti. Titolo di studio: il 68% è laureato, il 42% diplomato. Oltre alla curiosità personale, comunque, l’egosurfing ha anche un aspetto decisamente più serio legato al controllo della propria reputazione on line. A livello professionale, infatti, questo può risultare decisivo e sono sempre più i datori di lavoro che scelgono i propri dipendenti anche in base a post, twit o blog. Non a caso Federica Colonna sulle pagine di “Lettura” ha dimostrato come rifarsi un nome pulito sul web possa costare anche diecimila euro. Nessun imbarazzo, dunque, e se vi cercate tanto meglio: controllare il proprio buon nome può essere decisivo.
Alan Conti
Alan Conti
sabato 28 settembre 2013
Aperto il tunnel, Ora esulta
Strana l’Italia: mentre da un lato si fanno le barricate per impedire la realizzazione di un tunnel, dall’altra l’apertura di una galleria viene salutata con entusiasmo palpabile da un’intera comunità. Val di Susa e Bassa Atesina, se vogliamo, rappresentano gli antipodi del Belpaese dopo l’inaugurazione ufficiale del tunnel che da oggi si potrà imboccare da Ora nord bypassando il centro abitato e tagliando sensibilmente i tempi di percorrenza. Un’opera attesissima dai pendolari che per Ora ci passano, ma anche da un buon numero di residenti che vedono in questa realizzazione la libertà dal giogo del traffico di passaggio e un sensibile rilancio della qualità della vita abitativa in paese.
“Siamo molto contenti di questa opera – spiega il presidente della Provincia Luis Durnwalder – perché contemporaneamente miglioriamo la viabilità rendendo la Bassa Atesina più appetibile e vivibile. Il tutto, infatti, si integra con quanto già realizzato a Laives”.
I dati, comunque, ben descrivono una galleria che dopo lo svincolo per la val di Fiemme presenta la volta più ampia d’Italia. Tre i chilometri di lunghezza per un tunnel che ha una sezione di 370 metri quadri ed è costata 84 milioni di euro nei suoi due lotti per 4 anni di lavoro.
“Il cantiere non è stato semplice per le sue implicazioni geotecniche – spiega il direttore della Ripartizione Provinciale Infrastrutture Valentino Pagani – che ci hanno portato a controllare costantemente tutti i valori e lo stato del terreno ad ogni minimo passaggio. Adesso, però, presentiamo una circonvallazione fondamentale nel suo essere connessione tra due Statali: la SS12 e quella per la val di Fiemme”.
Tra i tanti sorrisi di una festa che ieri è durata fino a tarda notte c’è anche qualche cruccio preoccupato. E’ quello dei commercianti di Ora che senza traffico di passaggio vedono addensarsi nubi pericolose all’orizzonte. Questa galleria sembra snellire tutto, tranne i loro affari.
Alan Conti
“Siamo molto contenti di questa opera – spiega il presidente della Provincia Luis Durnwalder – perché contemporaneamente miglioriamo la viabilità rendendo la Bassa Atesina più appetibile e vivibile. Il tutto, infatti, si integra con quanto già realizzato a Laives”.
I dati, comunque, ben descrivono una galleria che dopo lo svincolo per la val di Fiemme presenta la volta più ampia d’Italia. Tre i chilometri di lunghezza per un tunnel che ha una sezione di 370 metri quadri ed è costata 84 milioni di euro nei suoi due lotti per 4 anni di lavoro.
“Il cantiere non è stato semplice per le sue implicazioni geotecniche – spiega il direttore della Ripartizione Provinciale Infrastrutture Valentino Pagani – che ci hanno portato a controllare costantemente tutti i valori e lo stato del terreno ad ogni minimo passaggio. Adesso, però, presentiamo una circonvallazione fondamentale nel suo essere connessione tra due Statali: la SS12 e quella per la val di Fiemme”.
Tra i tanti sorrisi di una festa che ieri è durata fino a tarda notte c’è anche qualche cruccio preoccupato. E’ quello dei commercianti di Ora che senza traffico di passaggio vedono addensarsi nubi pericolose all’orizzonte. Questa galleria sembra snellire tutto, tranne i loro affari.
Alan Conti
venerdì 27 settembre 2013
Buerger Union: addio temi etnici
Via dai temi etnici, spazio a famiglia e sociale. Bürger Union, Ladins Dolomites e Wir Südtiroler hanno presentato oggi la propria lista per le provinciali davanti a Palazzo Widmann varando una nuova alleanza e prendendo il largo da alcuni temi a forte connotazione linguistica che hanno contraddistinto il passato da Pöder. Referendum e stato libero, dunque, passano in secondo piano rispetto alle necessità di una società che fa i conti con il sociale e difende la propria famiglia.
La rincorsa alla conferma di un seggio passa su de fronti: il salto dell'ostacolo etnico e la breccia nel gruppo ladino. (a.c.)
La rincorsa alla conferma di un seggio passa su de fronti: il salto dell'ostacolo etnico e la breccia nel gruppo ladino. (a.c.)
Daverio: "Capitale della cultura? Cosa significa cultura?"
Il peso della parola. Prima ancora che il design, l'arte e la cultura Philippe Daverio porta una visione trasversale all'Innovation Festival richiamando il folto pubblico nell'aula magna dell'università al nucleo dei termini. Dunque il design la chiave che ha portato Daverio a Bolzano cercando di definire cosa possa entrare precisamente in questa definizione. Uguale il codice di lettura per la capitale della cultura dove sarà bene chiarirsi esattamente cosa si intenda come cultura.
"Il design va analizzato anche da una propsettiva antropologica perchè noi siamo qualcosa più di una mucca che necessita di una mangiatoia e una stalla areata. Nell'uomo dobbiamo anche considerare la componente psichica che valuta vari fattori: dal sentimento alla durevolezza. Per quanto riguarda la capitale della cultura sarà bene chiarire bene cosa si intende per cultura in un'Europa che pensa solamente all'Euro. Una volta capito questo potremmo anche dire se sia meglio assegnarla a questa o quella città".
La questione, dunque, non è affatto di lana caprina e il peso delle parole viene ribadito tra i sorrisi anche nell'aula magna della Lub dove Daverio viene presentato come critico d'arte e conduttore televisivo. Pronta la replica a sottolineare la sua qualifica di docente di designer. Un invito all'amministrazione a riflettere sulle parole senza prenderle alla leggere, fossero anche funzionali a una candidatura.
"Il design va analizzato anche da una propsettiva antropologica perchè noi siamo qualcosa più di una mucca che necessita di una mangiatoia e una stalla areata. Nell'uomo dobbiamo anche considerare la componente psichica che valuta vari fattori: dal sentimento alla durevolezza. Per quanto riguarda la capitale della cultura sarà bene chiarire bene cosa si intende per cultura in un'Europa che pensa solamente all'Euro. Una volta capito questo potremmo anche dire se sia meglio assegnarla a questa o quella città".
La questione, dunque, non è affatto di lana caprina e il peso delle parole viene ribadito tra i sorrisi anche nell'aula magna della Lub dove Daverio viene presentato come critico d'arte e conduttore televisivo. Pronta la replica a sottolineare la sua qualifica di docente di designer. Un invito all'amministrazione a riflettere sulle parole senza prenderle alla leggere, fossero anche funzionali a una candidatura.
Moro: "La montagna è un sogno, non si muore per un sogno"
Un limite da non superare, un'orizzonte da mantenere: quello del sogno,
ma con la punta di coscienza che ti dona la paura. Simone Moro ha
magnetizzato il pubblico dell'Innovation Festival a Palais Campofranco
raccontando la sua visione della montagna: da grande alpinista capace di
raggiungere quattro volte la vetta dell'Everest e tre volte un ottomila
invernale, ma anche da soccorritore elicotterista che quotidianamente
sorvola i cielo del Nepal. Senza contare il pericolo vissuto sulla
propria pelle qualche mese fa con la protesta degli Sherpa.
"Vale la pena vivere per un sogno, ma non morire per un sogno". La montagna è un sogno, mai dare spazio all'incubo. Prego annotare per l'incipiente inverno.(a.c.)
Nel telegiornale di oggi l'intervista completa
"Vale la pena vivere per un sogno, ma non morire per un sogno". La montagna è un sogno, mai dare spazio all'incubo. Prego annotare per l'incipiente inverno.(a.c.)
Nel telegiornale di oggi l'intervista completa
Morti di Cima Vallona? Bas innocente
Non fu il nucleo terroristico del Bas a uccidere quattro militari
italiani e ferirne gravemente un altro nell'attentato di Cima Vallona
del 1967. Erhard Hartung, Peter Kienesberger ed Egon Kufner sono stati
condannati a un ergastolo in contumacia in un processo di Firenze nel
1971 che impedisce loro di ripresentarsi in Italia. Non è da escludere,
infine, che protagonista dell'attentato sia la destra italiana coperta
dal Segreto di Stato. È una tripletta storica clamorosa quella servita
nel nuovo libro redatto dallo studioso Hubert Speckner "Zwischen Porze e
Rosskarspitz". Impalcatura della tesi sono alcuni documenti dei servizi
austriaci, Paese che non ha mai condannato i fatti in via processuale.
Naturalmente presente alla conferenza ufficiale Eva Klotz per un negazionismo che ora chiede all'Italia di rivedere la vicenda storica e mostrare le carte che ancora ha in mano. Ancora una volta, insomma, si torna su temi che, forse, non si sente la necessità di riproporre. In Italia gli atti continuano a considerare i tre alla voce terroristi: forse non basta farsi chiamare "Bravi Ragazzi" per esserlo veramente.
Naturalmente presente alla conferenza ufficiale Eva Klotz per un negazionismo che ora chiede all'Italia di rivedere la vicenda storica e mostrare le carte che ancora ha in mano. Ancora una volta, insomma, si torna su temi che, forse, non si sente la necessità di riproporre. In Italia gli atti continuano a considerare i tre alla voce terroristi: forse non basta farsi chiamare "Bravi Ragazzi" per esserlo veramente.
Oktoberfest, spende 2000 euro e non se ne accorge
Qualche birra in più e i numeri si confondono. Peccato che quando
precedono il digitare il proprio pin su un bancomat la cosa diventi
abbastanza critica. È accaduto a un utente che si è rivolto al Centro
Europeo Consumatori di Bolzano per un episodio registrato all'Oktoberfest di Monaco
di questi giorni. Dopo essersi ben ben carburato ai tendoni l'uomo ha
incontrato una ragazza, seducente e disponibile, che lo ha portato
all'interno di un bar, poi rivelatosi un night. La serata, dunque, si
conclude con uno spumante da 140 euro e un drink da 40 pagati con il
bancomat in due volte. Un conto che già di per sè nei suoi 180 euro
lascia sbigottiti non fosse che il capolavoro si completa quando, alla
cassa di un supermercato qualche settimana dopo, la vittima si accorge dei
pagamenti bloccati a causa dello sforamento dei limiti di spesa. Ebbene
nel locale tedesco l'esborso era stato di 960 euro a consumazione per un
totale di quasi 2000 euro. Una mazzata che ha portato l'uomo a seguire
tutte le vie per cercare di rientrare in possesso dei suoi soldi: invano
perché ora dovrà ricorrere al giudice che dovrà stabilire se un
individuo che si riempie talmente tanto di alcol da non accorgersi
quanto sta pagando prima di inserire il pin del proprio bancomat sia da
considerarsi ubriaco e truffato o semplicemente ubriaco e fesso.
Alan Conti
Alan Conti
giovedì 26 settembre 2013
Partito l'Innovation Festival, sguardo al futuro
Cominciano i green days a Bolzano con un Innovation Festival che ha
conosciuto oggi la cerimonia ufficiale d'apertura per una tre giorni di
novità e idee a tamburo battente. Una inaugurazione che ha visto
accorrere al Museion tutti i rappresentanti dei vari settori
altoatesini: dalla scuola alla forze dell'ordine passando per la
politica, l'impresa, l'economia e l'artigianato. Prende forma un mix
fittissimo di incontri, relazioni, nomi noti e iniziative per il
pubblico. Dalle piazza Walther e Università con le molteplici proposte
innovative del territorio ai guru del design e del microcredito nelle
aule universitarie. C'è di tutto in una rassegna che che spiega se
stessa anche nei numeri: 140 relatori provenienti da 10 paesi con 35 ore
di convegni e 34 programmi per le scuole. Prendendo e sfogliando
l'intero programma, c'è da esserne certi, ciascuno trova un punto di
interesse.
Più che il festival in sè, oltre i vari Tomba, Daverio o Carrozza conterà sopratutto quanto questa manifestazione riuscirà a lasciare dietro di sè. Il simbolo è quello di una volpe stilizzata: speriamo serva a renderci tutti più furbi verso il futuro. Positivamente furbi.
Più che il festival in sè, oltre i vari Tomba, Daverio o Carrozza conterà sopratutto quanto questa manifestazione riuscirà a lasciare dietro di sè. Il simbolo è quello di una volpe stilizzata: speriamo serva a renderci tutti più furbi verso il futuro. Positivamente furbi.
Alto Adige nel cuore presenta la squadra
Sulla strada si erano già presentati in più occasioni, ma ufficialmente
la lista per le provinciali non era ancora stata mostrata in tutta la
sua rosa. Oggi al parco delle Semirurali Alto Adige nel
Cuore ha tagliato ufficialmente il nastro di un movimento che vuole proporsi come un qualcosa di diverso, ma anche come metamorfosi di due consiglieri provinciali usciti dal Pdl per cercare una nuova strada per la rielezione. Trentacinque candidati di varia estrazione pescando negli ambiti più disparati del territori. Rendere nuova una politica d'esperienza: è una strategia ma anche una sfida.
Cuore ha tagliato ufficialmente il nastro di un movimento che vuole proporsi come un qualcosa di diverso, ma anche come metamorfosi di due consiglieri provinciali usciti dal Pdl per cercare una nuova strada per la rielezione. Trentacinque candidati di varia estrazione pescando negli ambiti più disparati del territori. Rendere nuova una politica d'esperienza: è una strategia ma anche una sfida.
mercoledì 25 settembre 2013
Vince il Comune: via le slot dai bar
Via le slot oppure locale chiuso. E’ una sconfitta netta quella che i tre bar ricorrenti hanno ricevuto dal Tar di Bolzano. La sospensiva richiesta dai titolari contro il provvedimento del sindaco che disponeva la rimozione dei giochi dai locali pubblici e la conseguente chiusura dell’esercizio in caso di mancato rispetto è stata respinta in modo piuttosto definitivo. L’ordinanza, infatti, è motivata dal fatto che i motivi di ricorso non appaiono sorretti da sufficiente “fumus boni iuris” ovvero, fuori di citazione latina, che l’interesse generale della difesa della popolazione dalla ludopatia è assai preminente rispetto all’interesse meramente economico del ricorrente. Non solo, il Tar aggiunge che la sospensione dell’esercizio è disposta fino all’avvenuta rimozione delle slot quindi finchè ci saranno le macchinette non potrà riaprire nemmeno il bancone. In ogni caso sarà sufficiente la loro rimozione per la ripresa dell’attività senza particolari problemi. Naturalmente da piazza Municipio si esulta: “Si tratta di un’importante risultato per l’attività svolta dal Comune di Bolzano che trova così piena legittimità dei suoi atti”. Ad apparire decisivo, comunque, non è solo il vade retro del tribunale amministrativo della sospensiva, ma la sua stessa motivazione che mette in fila gli interessi senza tante discussioni. L’azzardo, insomma, stavolta è fallito.
Alan Conti
Alan Conti
Il pranzo della giunta? 2111 euro
2.111 euro per un pranzo in sette. 301 euro a testa, senza contare il probabile stuolo di tecnici al seguito. A tanto ammonta la spesa pubblica per quella giunta improvvisata il 4 di settembre al ristorante “Kleine Flamme” di Vipiteno che tanto ha fatto discutere per l’utilizzo di ben sette auto blu testimoniato da Team Autonomie. Ora, però, grazie a una scoperta di Elena Artioli si scopre che il problema delle auto era quello minore a fronte di una gara pubblica che ben dodici giorni dopo la libagione, chissà perché, assegna al ristorante il servizio di ristorazione. Guarda un po’ l’unico in gara nonostante il territorio altoatesino sia piuttosto fornito locande, osterie o trattorie. Il locale, oltretutto, è di proprietà dell’ex consigliere provinciale “Di fatto – fa notare Artioli – si tratta degli stipendi di due operai spesi in un solo pranzo oltretutto seguendo una pratica che è chiaramente riparatoria rispetto allo scandalo delle auto utilizzate”. Resta, comunque, il grande dubbio di cosa si debba ordinare per ricevere un conto talmente salato. Ci si era indignati per le tante brioche alla colazione del lunedì e gli assessori avevano deciso di fare la più elementare delle collette: ora, però, si scopre che ci si era concentrati sui pasti. Glielo diciamo da contribuenti: se la colazione autofinanziata vi lascia così tanto languore tornate pure a prendervi la brioche che di sicuro ci conviene.
Alan Conti
Pederzoli: "Ricomincio dal sogno serie B"
Ormai l’hanno capito anche i pochi fili d’erba dello stadio Druso che a questo Alto Adige manca letteralmente un volante central, ovvero un regista di qualità o anche semplicemente un regista che muova la squadra a dovere. Il nome è stato individuato nello svincolato Alex Pederzoli il che introduce due questioni non di poco conto: la sostanziale bocciatura di Bastone e Molinelli e un passato di calcio scommesse da superare. Pederzoli, infatti, ha patteggiato un anno e quattro mesi di squalifica oltre a un’ammenda per aver ricoperto un ruolo di primissimo piano nell’aggiustamento delle partite. Una condanna non proprio leggera.
“Questo periodo mi è servito a capire quanto possiamo ritenerci dei privilegiati e ho sentito l’appoggio di moltissime persone. La mia forza è che la famiglia e fortunatamente riesco a non farmi influenzare troppo dall’esterno. Ora, però, voglio pensare a questo nuovo inizio e focalizzarmi bene sul sogno di giocare in serie B dove si gioca in stadi importanti e di grande tradizione. La vogliamo fortemente”. Attenzione, dunque, a non dimenticare come Pederzoli abbia già pagato la sua colpa quindi sarà bene concentrarsi sull’aspetto tecnico chiedendosi come può reagire un giocatore a tanti mesi di inattività considerando il suo passato di alta levatura tecnica che lo ha visto protagonista in Serie B e, da giovane, nell’Italia under 30 e nel vivaio juventino. Occhi sul campo, dunque, perché le partite ora dovrà indirizzarle solo da lì. ù
Alan Conti“Questo periodo mi è servito a capire quanto possiamo ritenerci dei privilegiati e ho sentito l’appoggio di moltissime persone. La mia forza è che la famiglia e fortunatamente riesco a non farmi influenzare troppo dall’esterno. Ora, però, voglio pensare a questo nuovo inizio e focalizzarmi bene sul sogno di giocare in serie B dove si gioca in stadi importanti e di grande tradizione. La vogliamo fortemente”. Attenzione, dunque, a non dimenticare come Pederzoli abbia già pagato la sua colpa quindi sarà bene concentrarsi sull’aspetto tecnico chiedendosi come può reagire un giocatore a tanti mesi di inattività considerando il suo passato di alta levatura tecnica che lo ha visto protagonista in Serie B e, da giovane, nell’Italia under 30 e nel vivaio juventino. Occhi sul campo, dunque, perché le partite ora dovrà indirizzarle solo da lì. ù
Auto in panne, Bolzano in tilt
È successo ancora una volta. Basta il singhiozzo di un motore all'interno della Galleria del Virgolo per mettere la città in ginocchio. Viabilità in tilt questa mattina nell'intera Zona Industriale con ripercussioni anche sui quartieri abitati. Non bastasse ecco una serie di micro incidenti ad aumentare il caos, specialmente nel quartiere Europa Novacella.
L'origine del tutto, peró, è un'auto in panne all'interno del tunnel che connette le due estremità di Bolzano. La direzione è quella nord, ma l'intervento di rimozione non è di quelli semplici. Immediata scatta la chiusura dei varchi di accesso con senso alternato e con paralisi pressoché contemporanea di via Galilei, Pacinotti e Siemens. Per un poco regge lo svincolo per via Avogadro poi si blocca anche quello. Intanto nei quartieri ne risentono immediatamente via Claudia Augusta a Oltrisarco in direzione ponte Roma e la stessa via Roma a Europa Novacella con inevitabile coda di blocco su corso Italia e le strade affacciate come via Torino, via Dalmazia e via Novacella. Al solito il piano d'urgenza prevede una deviazione di flusso verso via Roma-viale Venezia e poi viale Druso, ma più di qualche voce critica continua a sondare l'enigma dell'intoccabilità di viale Trento anche in situazioni di emergenza. Per sicurezza davanti alla strada è stato posta anche una transenna. Proprio in via Roma verso le 11 una Mercedes Bianca Ml350 ha investito una signora che stava attraversando sulle strisce pedonali poco prima dell'intersezione con viale Trieste. La donna è stata immediatamente immobilizzata dai soccorsi e portata via con l'ambulanza con ferite di media entità. A bordo della Mercedes, invece, un uomo che si è poi fermato a ricostruire la dinamica, piuttosto semplice, con la polizia municipale. Il tutto, peró, si è rivelato un ulteriore granello in un meccanismo viabilistico già compromesso andando, di fatto, a paralizzare la strada anche nei minuti immediatamente successivi la riapertura della Galleria. Ciliegina sulla confusissima torta il danneggiamento da parte di un piccolo furgone di un palo di un semaforo tra via Torino e via Dalmazia. Lo scenario, insomma, è il medesimo creatosi con il tragico incidente tra moto, la caduta di calcinacci e con un camion in panne poche settimane fa: un disco ormai che più che incantato è ipnotizzato. È vero che nella concomitanza la sfortuna ci ha messo lo zampino ma è anche vero che sono tutti episodi piuttosto catalogabili alla voce "piccolo imprevisto". Sarà meglio capire come questo si trasformi in un grande disagio.
Alan ContiL'origine del tutto, peró, è un'auto in panne all'interno del tunnel che connette le due estremità di Bolzano. La direzione è quella nord, ma l'intervento di rimozione non è di quelli semplici. Immediata scatta la chiusura dei varchi di accesso con senso alternato e con paralisi pressoché contemporanea di via Galilei, Pacinotti e Siemens. Per un poco regge lo svincolo per via Avogadro poi si blocca anche quello. Intanto nei quartieri ne risentono immediatamente via Claudia Augusta a Oltrisarco in direzione ponte Roma e la stessa via Roma a Europa Novacella con inevitabile coda di blocco su corso Italia e le strade affacciate come via Torino, via Dalmazia e via Novacella. Al solito il piano d'urgenza prevede una deviazione di flusso verso via Roma-viale Venezia e poi viale Druso, ma più di qualche voce critica continua a sondare l'enigma dell'intoccabilità di viale Trento anche in situazioni di emergenza. Per sicurezza davanti alla strada è stato posta anche una transenna. Proprio in via Roma verso le 11 una Mercedes Bianca Ml350 ha investito una signora che stava attraversando sulle strisce pedonali poco prima dell'intersezione con viale Trieste. La donna è stata immediatamente immobilizzata dai soccorsi e portata via con l'ambulanza con ferite di media entità. A bordo della Mercedes, invece, un uomo che si è poi fermato a ricostruire la dinamica, piuttosto semplice, con la polizia municipale. Il tutto, peró, si è rivelato un ulteriore granello in un meccanismo viabilistico già compromesso andando, di fatto, a paralizzare la strada anche nei minuti immediatamente successivi la riapertura della Galleria. Ciliegina sulla confusissima torta il danneggiamento da parte di un piccolo furgone di un palo di un semaforo tra via Torino e via Dalmazia. Lo scenario, insomma, è il medesimo creatosi con il tragico incidente tra moto, la caduta di calcinacci e con un camion in panne poche settimane fa: un disco ormai che più che incantato è ipnotizzato. È vero che nella concomitanza la sfortuna ci ha messo lo zampino ma è anche vero che sono tutti episodi piuttosto catalogabili alla voce "piccolo imprevisto". Sarà meglio capire come questo si trasformi in un grande disagio.
lunedì 23 settembre 2013
Gallo: "Non mi sento insultato"
“Essere amico degli zingari non è insulto e come tale non intendevo chiedere né avevo bisogno della solidarietà dei compagni di giunta cui non ho nulla da rimproverare”. Dopo gli episodi riportati dal quotidiano “Alto Adige” e relativi a un post su Facebook è sempre sul social network che l’assessore ai lavori pubblici Luigi Gallo riporta alcune precisazioni non di poco conto. Non si sente insultato e lo scrive chiaro e tondo: “Non mi sento minimamente minacciato e non era mia intenzione richiedere appoggio. Volevo solo stimolare un riflessione su quanto ribolle in pancia nella nostra città in un momento in cui la crisi economica e culturale può generare brutti mostri. Non ho nulla da rimproverare a colleghe e colleghi a cui mi legano amicizia e stima”. La solidarietà, in ogni caso, arriva e dopo la discutibile uscita del segretario provinciale del Pd Antonio Frena arriva il tweet del sindaco Luigi Spagnolli: "Io sono amico degli zingari e di molte altre persone. Essere amici è un vanto. Io sto con Luigi Gallo". Sulla questione è intervenuto anche Radames Gabrielli che della diffusione della cultura sinta ne ha fatto una missione. “Non si può considerare il termine ‘amico degli zingari’ come un insulto, ma la parola zingaro è per noi insultante. Questa gente istiga alla discriminazione razziale dimenticando che noi siamo bolzanini da tre generazioni e ci sentiamo cittadini a tutti gli effetti, quindi è normale che il nostro Comune ci aiuti. Noi andiamo a votare come tutti gli altri”. Sostegno anche da Angelo Gennaccaro: “Ho incontrato, invece, una persona che mi ha parlato di Gallo in termini entusiastici”, mentre il segretario provinciale della Cils Michele Buonerba circoscrive le cause alla crisi economica che “amplifica il livore. E’ il momento di attuare politiche anticicliche”. Insomma il gioco è tutto sulle parole, ma attenzione perché si gioca con il fuoco.
Alan Conti
Prolungamento del Mercatino? Si faccia il referendum
Il Mercatino di Natale allungato è certamente aspetto che interessa commercianti ed operatori turistici, ma altrettanto sicuramente avrà un impatto sulla vita dei bolzanini. E’ partita da questo assunto l’idea promossa da Sigmar Stocker e infiocchettata verso piazza Municipio: organizzare un referendum popolare sull’eventuale prolungamento. “Si tratta – spiega il consigliere provinciale – di una novità che interesserebbe tutti e inciderebbe sulla vita cittadina. Pare normale che siano gli stessi bolzanini ad esprimersi con una vicenda che deve uscire da piazza Municipio e arrivare alla gente”. Nel fiorire di consultazioni e proposte, insomma, ecco un nuovo germoglio “ma in questo caso – aggiunge Stocker – la questione avrebbe più che mai un suo senso”. Nessuna indicazione, però, arriva dai Freiheitlichen sulle modalità per uscire da un'empasse che, non è un mistero, ha bloccato la maggioranza comunale. In realtà la questione anche all’interno dell’amministrazione non si riduce al semplice sì o no alle casette fino alla Befana in versione short e in convivenza con la BoClassic. La giunta, infatti, vorrebbe avviare una riflessione a caccia di qualche novità significativa per la promozione turistica della città. Chissà, magari aggiungendo due righe alle caselle del sì e del no qualche brillante intuizione potrebbe arrivare dal seggio.
Alan Conti
Incubo scopazzi per i meli altoatesini
Incubo scopazzi. Per quanto il nome possa sembrare buffo questa malattia parassitaria dei meli a coltivazione intensiva è un vero incubo per i coltivatori altoatesini. Pareva debellata negli anni ’90, ma dal 2006 è tornata a punteggiare il territorio tanto da costringere la Provincia a mettere a punto specifici programmi di prevenzione. Non a caso il Centro Sperimentale di Laimburg ha effettuato un sopralluogo con il Suedtiroler Bauernbund per monitorare la situazione nella zona di Scena nel meranese. I primi sintomi, infatti, si scorgono in autunno con foglie affastellate che assumono la forma definita “a scopa” e un colore rossastro.
“Il danno per gli agricoltori è notevole perché impone l’eliminazione della pianta – spiega Leo Tiefenthaler, presidente del Bauernbund – con conseguente mancato raccolto per tre o quattro anni. Il problema, dunque, è serio e va tenuto sotto controllo”. “Lo scopazzo è molto particolare nella sua trasmissibilità attraverso insetti vettori e ha conseguenze davvero critiche”.
La prevenzione in questo campo è l’unica strada dato che una terapia vera e propria di sicura efficacia ancora non esiste. Le eventuali piante ammalate devono essere estirpate immediatamente: occhio lungo, dunque, e monitoraggio a tappeto per scopare via la malattia. “Il danno per gli agricoltori è notevole perché impone l’eliminazione della pianta – spiega Leo Tiefenthaler, presidente del Bauernbund – con conseguente mancato raccolto per tre o quattro anni. Il problema, dunque, è serio e va tenuto sotto controllo”. “Lo scopazzo è molto particolare nella sua trasmissibilità attraverso insetti vettori e ha conseguenze davvero critiche”.
Alan Conti
Frena: "Bolzanini razzisti e incapaci di differenziare"
"Cittadini razzisti e incapaci di fare la differenziata". Il segretario provinciale del Partito Democratico torna ad utilizzare Twitter con una certa disinvoltura e regala alla città di Bolzano un buongiorno al vetriolo. "Cittadini razzisti e incapaci di fare la raccolta differenziata: si profila un autunno caldo per Bolzano. Solidarietà all'assessore Gallo" il testo affidato ai social network. Frena, dunque, sulla vicenda degli epiteti di “amico degli zingari” rivolti all’amministratore supplisce ai colleghi di giunta, forse frenati dal clima da campagna elettorale, e provvede immediatamente a recuperare una pezza difensiva. Il problema è che nelle sentenze lanciate sul web manca una componente non secondaria: il tono della voce. La frase, dunque, è una sentenza tutt’altro che leggera per quella parte di città che si adopera per l’integrazione e la solidarietà oppure per quelle famiglie che quotidianamente si impegnano a dividere sacchetti e sacchettini constatando con fastidio che l’inciviltà vanifica i loro sforzi. Tutti dimenticati dal segretario di uno dei massimi partiti italiani sul territorio e dal medesimo partito che questa città la governa e in parte la educa da diverse legislature. Se i vertici Pd intorno a sé vedessero solo maleducazione e intolleranza dovrebbero ammettere che qualcosa, evidentemente, non ha funzionato in quelle politiche culturali di cui hanno le manopole del comando anche in Provincia. Ancora una volta, dunque, a Frena forse scappa un eccesso di difesa e mentre accusa i bolzanini di rendere l’autunno caldo non si accorge di arroventarlo.
Alan Conti
Alan Conti
domenica 22 settembre 2013
Arriva il console peruviano: lavoro e cittadinanza le richieste
Pacche e strette di mano, convenevoli e discorsi istituzionali: il
Console Peruviano di sede a Milano è atteso per una visita
martedì prossimo alle 18.30 nella sala polifunzionale di via del Ronco.
Un appuntamento, peró, che non si può limitare a una presa di contatto
di vetrina, ma deve fare fronte a problematiche di tutti i giorni.
Attese oltre ogni limite per la cittadinanza e lavoro che va e non va.
Pedro Rincon, peruviano all'interno della consulta immigrati, è pronto a
presentare un conto articolato. Coniugare
orizzonti e origini così diverse in un solo organo, per giunta
consultivo, deve essere molto difficile ma se non si trova una strada
diventa altrettanto difficile incidere anche solo in minima parte.(a.c.)
Nel telegiornale di oggi l'intervista a Rincon
Nel telegiornale di oggi l'intervista a Rincon
Bolzano in bici, passione a due ruote
Una Bolzano in bici che tocca i cinque continenti suddividendoli per le
piazze cittadine. Un mix di cultura sportivo-ambientale con quello
etnico-culturale che poi è la natura stessa di questo territorio. Sarà
per questo che fin dalle prime ore di chiusura delle strade il capoluogo
si punteggia sempre più di due ruote. City bike, bici elettriche, mini
bici con le rotelle, mountain bike: ce n'è per ogni pedale. Per le bmx,
poi, il contest evolutivo in piazza Tribunale e il percorso sul Talvera.
Di contorno ecco la musica in piazza Nikoletti, i balli in piazza della Mostra, ma anche la cultura in piazza Gries e i colori di piazza Don Rauzi. L'obiettivo del Comune è raggiungere e magari superare le 4.000 presenze dell'edizione 2012. Traguardo raggiungibile senza considerare che nei conti comunali appare solo chi timbra, ma è presumibile siano molto anche i bolzanini che semplicemente si fanno un tour godendosi la città senza tubi di scappamento. Intanto il consigliere comunale di Forza Alto Adige, però, denuncia la mancanza di magliette premio sufficienti per tutti sottolineando la delusione di alcuni bimbi. I casi sono due: o c'è stata troppa partecipazione oppure qualche conto è stato sballato.
Alan Cont9
Di contorno ecco la musica in piazza Nikoletti, i balli in piazza della Mostra, ma anche la cultura in piazza Gries e i colori di piazza Don Rauzi. L'obiettivo del Comune è raggiungere e magari superare le 4.000 presenze dell'edizione 2012. Traguardo raggiungibile senza considerare che nei conti comunali appare solo chi timbra, ma è presumibile siano molto anche i bolzanini che semplicemente si fanno un tour godendosi la città senza tubi di scappamento. Intanto il consigliere comunale di Forza Alto Adige, però, denuncia la mancanza di magliette premio sufficienti per tutti sottolineando la delusione di alcuni bimbi. I casi sono due: o c'è stata troppa partecipazione oppure qualche conto è stato sballato.
Alan Cont9
Ale in campo con la Juve per l'Admo
"Ehi tu, hai midollo?". L'esortazione arriva dritta dritta dall'Admo in
vista della giornata nazionale per la sensibilizzazione che si terrà il
prossimo 28 settembre. Uno striscione che deve essere refrain per
invitare alla tipizzazione: negli stand, sui social network e anche nei
palazzi del ghiaccio come accaduto ieri al Palaonda per iniziativa degli
ultras del Bolzano. Oggi, peró, è un antipasto speciale perché la
"Bolzano in bici" da sempre rappresenta una manifestazione cara
all'associazione altoatesina dell'Admo e alla sua presidentessa Emanuela
Imprescia che oggi vivrà anche un'emozione a distanza. Il suo
Alessandro Polì, infatti, è sceso sul campo della Juventus tricolore da
protagonista, con addosso la maglia da arbitro tra le due squadre. Una presenza che ha anche portato fortuna ai bianconeri vittoriosi per 2-1. Alessandro va in campo come dimostrazione vivente che rendersi disponibile può salvare una vita. Tirate fuori il midollo.
Trasferta ancora amara: Alto Adige ko
Trasferta
sempre amara per l’Alto Adige che anche da Como torna con un pugno di mosche in
mano. Sconfitti per 3-2 i biancorossi in terra lombarda in una partita in cui
raramente sono stati in partita. All’11’, infatti, il Como è già avanti con un
gol di Cristiani che porta il Como al riposo sull’1-0. Nella ripresa, sempre
all’11’, ecco maturare la rete dell’ex ovvero Giuseppe Le Noci che punisce
ancora la sua vecchia squadra come già fatto con la maglia della Cremonese. Al 16’ il risveglio dell’Alto
Adige con la rete di Campo che alimenta speranze stroncate al 36’ con il centro di Giosa su
calcio d’angolo. La doppietta di Campo al 38’ serve solo a mettere un po’ di pepe in un
finale convulso, ma comunque amaro. In classifica i biancorossi rimangono inchiodati
a 4 punti e precipitano all’undicesimo posto, decisamente lontani da quelle che
erano speranze e previsioni.
Tentato scippo, donna sotto shock
Spavento
oggi sulle Passeggiate del Talvera quando, poco prima delle 13, una signora è
stata vittima di un tentato furto. Immediato l’allarme che ha portato alla
celere segnalazione alla forze dell’ordine con l’intervento dei Carabinieri. I
militi sono dunque riusciti a fermare un ragazzo e portarlo in caserma, mentre
per la donna è stato necessaria l’assistenza dei medici dell’ambulanza per uno
stato di shock.(a.c.)
Galateo: "Il sondaggo di Urzì solo campagna elettorale"
"L'iniziativa di Urzì è solo una propaganda elettorale senza alcun
valore statistico". La sicurezza torna ad infiammare la polemica e come
prassi degli ultimi mesi basta una scintilla per appiccare un falò nel
centrodestra. A rispondere all'iniziativa di Alto Adige nel Cuore è
Marco Galateo, in quota Forza Alto Adige e attivissimo nel Comitato
Sicurezza cittadino. "Qualsiasi statistico può confermare che un simile
sondaggio vale zero perché inficiato dall'orario di somministrazione ma
anche dalla limitatezza del luogo. Piazza Erbe è solo la valvola di
sfogo di un fenomeno molto più complesso. Un simile campionamento, poi,
esclude di fatto chi in Centro ci abita e che deve poter avere una forte
voce in proposito". Galateo, poi, rimanda ai dati ufficiali: "Forse ad
Urzì - si chiede - non interessano i numeri del Sole 24 Ore o
dal Commissario di Governo?".
La zuffa, insomma, è servita e il boccone della sicurezza si rivela ancora una volta politicamente succulento. Fateci caso: nessuno in queste settimane lo lascerà sul tavolo.
Alan Conti
La zuffa, insomma, è servita e il boccone della sicurezza si rivela ancora una volta politicamente succulento. Fateci caso: nessuno in queste settimane lo lascerà sul tavolo.
Bolzano insicura, davvero?
Bolzano città insicura con tanta voglia di telecamere? Certe volte, specialmente dopo fatti di cronaca violenta, certi assunti vengono dati per scontati e ci si dimentica di andare alla fonte delle convinzioni. Così Alto Adige nel Cuore, certamente non sdegnando di mettere una sella da campagna elettorale a uno degli argomenti forti del periodo, ha preso mouse e tastiera stilando un questionario da sottoporre ai passanti di piazza Erbe al sabato sera. Domanda semplici semplici: dal ti senti sicuro alle cause di violenza passando per videosorveglianza, controlli, atteggiamento mediatico e limitazioni ai locali pubblici.
“Mi pare evidente – le parole di Alessandro Urzì – che in Centro viviamo una situazione del tutto particolare evidenziato da quanto accaduto in questi mesi. La videosorveglianza è ormai questione primaria e va affrontata anche da un’amministrazione che paradossalmente parla di costi troppo alti e poi spende centinaia di migliaia di euro per il controllo video della zona a traffico limitato”. Il rischio politico, però, è che dal sondaggio esca un risultato piuttosto avverso a questo orientamento. Se alla fine i bolzanini si sentissero più sicuri del previsto? “La sorpresa sarebbe anche gradita – ribatte Francesco Rullo, autore del modulo – e in ogni caso sarebbe tutto utile a definire meglio le necessità per migliorare e affinare quello che si può affinare”.
La parte più interessante dell’iniziativa, dunque, è sicuramente custodita nei risultati e nella mappatura che questi daranno del territorio. Per non dare nulla per scontato.
Alan Conti
“Mi pare evidente – le parole di Alessandro Urzì – che in Centro viviamo una situazione del tutto particolare evidenziato da quanto accaduto in questi mesi. La videosorveglianza è ormai questione primaria e va affrontata anche da un’amministrazione che paradossalmente parla di costi troppo alti e poi spende centinaia di migliaia di euro per il controllo video della zona a traffico limitato”. Il rischio politico, però, è che dal sondaggio esca un risultato piuttosto avverso a questo orientamento. Se alla fine i bolzanini si sentissero più sicuri del previsto? “La sorpresa sarebbe anche gradita – ribatte Francesco Rullo, autore del modulo – e in ogni caso sarebbe tutto utile a definire meglio le necessità per migliorare e affinare quello che si può affinare”.
La parte più interessante dell’iniziativa, dunque, è sicuramente custodita nei risultati e nella mappatura che questi daranno del territorio. Per non dare nulla per scontato.
Alan Conti
sabato 21 settembre 2013
Cibo e musica per l'autismo
Chiudere un cerchio che comincia con la musica, passa per la gastronomia
e si conclude con la riflessione e l'assistenza a quel complesso
fenomeno che è l'autismo. La festa che stasera troverà posto a Laives in
via Sottomonte è di quelle con il sapore della genuinità e il valore
della solidarietà. Tutto il ricavato sarà infatti girato
all'associazione "Il Cerchio" gestito dalle giovani Verena Isaia ed
Elena Bertoluzza che si concentra alle forme di assistenza, rete e
correlazione per chi è affetto da autismo, chiaramente con i bambini in
primo piano.
"Avremo musica, cibo, ma anche lo spettacolo dei mangiafuoco e la truccatrice per i bimbi - spiega Verena Isaia, una delle curatrici del progetto "Il Cerchio - concretizzando così una festa che ha coinvolto molte anime del territorio. Molto, però, lo dobbiamo a una zia di un bimbo colpito da autismo che è stata il vero motore di questa serata". "Il fenomeno di questa malattia - le fa eco la collega Elena Bertoluzza - è molto complesso e vario, direi un arcolbaleno con mille colori e sfaccettature. In genere possiamo dire che oggi è molto più conosciuto di un tempo, forse anche grazie ad alcune storie che sono finite in televisione, tuttavia si può sempre fare di più e meglio. In particolare ci piacerebbe riuscire a diventare proprio un aiuto di sostanza a chi si trova a vivere queste difficoltà con il preciso impegno di non farli mai sentire troppo soli".
Cibo affidato alle mani del Gruppo Alpini Bolzano, regia di Sottomonte Live e servizi offerti dalla vicinissima struttura di lungodegenti: il lavoro è di team e trasversale.
Tra gli obiettivi più prossimi del "Cerchio" un servizio di baby sitting specializzato, ma anche una sempre più stretta collaborazione con la scuola e le associazioni per costruire attorno alle famiglie che affrontano questa montagna una struttura sociale solida. L'associazione è giovane, hanno idee e voglia: un hamburger, una fetta di polenta o una trippa valgono bene una chiusura di un bel cerchio tondo.
"Avremo musica, cibo, ma anche lo spettacolo dei mangiafuoco e la truccatrice per i bimbi - spiega Verena Isaia, una delle curatrici del progetto "Il Cerchio - concretizzando così una festa che ha coinvolto molte anime del territorio. Molto, però, lo dobbiamo a una zia di un bimbo colpito da autismo che è stata il vero motore di questa serata". "Il fenomeno di questa malattia - le fa eco la collega Elena Bertoluzza - è molto complesso e vario, direi un arcolbaleno con mille colori e sfaccettature. In genere possiamo dire che oggi è molto più conosciuto di un tempo, forse anche grazie ad alcune storie che sono finite in televisione, tuttavia si può sempre fare di più e meglio. In particolare ci piacerebbe riuscire a diventare proprio un aiuto di sostanza a chi si trova a vivere queste difficoltà con il preciso impegno di non farli mai sentire troppo soli".
Cibo affidato alle mani del Gruppo Alpini Bolzano, regia di Sottomonte Live e servizi offerti dalla vicinissima struttura di lungodegenti: il lavoro è di team e trasversale.
Tra gli obiettivi più prossimi del "Cerchio" un servizio di baby sitting specializzato, ma anche una sempre più stretta collaborazione con la scuola e le associazioni per costruire attorno alle famiglie che affrontano questa montagna una struttura sociale solida. L'associazione è giovane, hanno idee e voglia: un hamburger, una fetta di polenta o una trippa valgono bene una chiusura di un bel cerchio tondo.
Alan Conti
Sito dell'associazione: www.ilcerchio.it Incidente a Merano, gravemente ferito un altoatesino
Bruttissimo
incidente questa mattina a Merano quando, verso le 10.30 una moto si è
scontrata con un’auto all’incrocio tra la via delle Caserme e via Gampen. Un
urto violentissimo che ha sbalzato il centauro 33enne costringendolo a un volo
di circa dieci metri e a conseguenze piuttosto gravi. Per lui, un altoatesino,
un politrauma un colpo molto forte alla spina dorsale. Il ferito è stato
trasportato all’ospedale San Maurizio di Bolzano dalla Croce Bianca mentre la
polizia municipale meranese si è occupata dei rilievi di legge. Pulizia
affidata ai vigili del fuoco volontari di Maia Alta.
M5S: "Vogliamo mettere il naso nel potere provinciale"
Mettere il naso nel centro di potere provinciale perché da fuori c'è puzza di bruciato. Il Movimento Cinque Stelle lancia la sua corsa alle Provinciali e lo fa, curiosamente, seguendo una logica piuttosto partitica ovvero la calata a Bolzano dei big nazionali. Ecco, dunque, che al tavolo con il capolista Paul Koellensperger spuntano il capogruppo al Senato Vito Crimi, quello alla Camera Riccardo Nuti il senatore Riccardo Fraccaro. Un appuntamento che è un po' conferenza stampa, un po' presentazione e un po' corso di campagna elettorale ai candidati. Un doppio piano, dunque, dove quello provinciale punta forte su ambiente e impresa con stoccate ai Verdi, probabilmente la forza con il profilo più affine ai grillini.
Oltre alla crociata contro il potere, dunque, si infilano le questioni strettamente programmatiche per cercare di fare breccia. Intanto all'Svp parlamentare arriva la stoccata di Fraccaro: "Arrivano il martedì e spariscono il giovedì - dice - e di Autonomia non ne parlano proprio". Il fiuto grillino, insomma, si sta affinando: vedremo se seguirà una traccia sufficiente a varcare Palazzo Widmann e vedere che aria tira. (a.c.)
Nel telegiornale di oggi l'intervista a Paul KoellenspergerOltre alla crociata contro il potere, dunque, si infilano le questioni strettamente programmatiche per cercare di fare breccia. Intanto all'Svp parlamentare arriva la stoccata di Fraccaro: "Arrivano il martedì e spariscono il giovedì - dice - e di Autonomia non ne parlano proprio". Il fiuto grillino, insomma, si sta affinando: vedremo se seguirà una traccia sufficiente a varcare Palazzo Widmann e vedere che aria tira. (a.c.)
M5S nazionale: tutti contro Perugini
Inutile girarci attorno: il caso Andreas Perugini entra prepotentemente
nella sala Fronza e coinvolge anche tutti i rappresentanti romani in men
che non si dica. È un fuoco di fila, dunque, quello che parte dalle
alte cariche del Movimento.
Nuti: "Si può aiutare il Movimento anche senza essere candidati".
Crimi: "Chi perde una candidatura e porta la polemica fuori non ha capito nulla del Movimento".
Fraccaro: "Ci vuole coraggio per fare un percorso simile per il bene del Movimento. Hanno fatto bene".
Nuti: "Si può aiutare il Movimento anche senza essere candidati".
Crimi: "Chi perde una candidatura e porta la polemica fuori non ha capito nulla del Movimento".
Fraccaro: "Ci vuole coraggio per fare un percorso simile per il bene del Movimento. Hanno fatto bene".
L'alzata
di scudi, insomma, è generale anche se gli accenni alla necessità di
non far uscire le polemiche lascia un'ombra sulla trasparenza grillina
spesso fatta bandiera. Sembra uno di quei vestiti delle signore: un vedo
non vedo.(a.c.)
Nel telegiornale di oggi gli interventi completi
Bolzano, amaro ma non troppo
Che la Ebel fosse un altro mondo, più veloce e tecnico, il Bolzano l’aveva capito. Ieri, però, i 2500 spettatori del Palaonda armati di bandierine colorate e il roster biancorosso hanno toccato con mano anche quanto si sospettava: questo campionato internazionale non è tutto un sogno, basta una piccola leggerezza per inciampare. Contro il Dornbirn ieri sera il primo periodo è stato un proseguir del cammino di rose e fiori con un parziale di 3-0 Foxes firmato Withfield, Strömberg e Sharp. Venti minuti a ritmo indiavolato lasciano i biancorossi con il fiato più corto e nella seconda frazione e arrivano le segnature di Grabher Meier e Aquino per il Dornbirn inframezzate dal centro di capitan Egger. Nel terzo periodo si sale sull’ottovolante con il Dornbirn che prima infila Hubl con un colpo di D’Alvise e poi sfrutta la leggerezza biancorossa che spedisce in panca puniti Cividarese e Insam. In inferiorità numerica gli altoatesini pagano doppio pesantissimo dazio con Oraze e Aquino che portano gli austriaci, seguiti da un rumoroso drappello tamburato, in avanti 5-4. Il pareggio del Bolzano è un quadro di cuore e palpitazione con la rete, la festa e poi una lunghissima chiamata arbitrale, con consultazione davanti al video per la convalida liberatoria. Si affrontano così i primi overtime di questa Ebel e tutto sommato i Foxes meriterebbero anche la posta piena che sfugge poi per i tre penalty sbagliati contro quello messo a segno da Jarret che regala al Dornbirn la vittoria. A Bolzano rimane un preziosissimo punto e una maggiore consapevolezza. Oggi alle 19.45 si torna sul ghiaccio per affrontare gli ungheresi del Fehervar regolati a casa loro per 6-3 e sconfitti ieri dall’Innsbruck 7-2. Il Bolzano resta primo in classifica con una lunghezza sul Villach e tre sul Linz: Ebel l’è bel, lo scrivono i tifosi, ma l’è anche tanto tosta.
Alan Conti
mercoledì 18 settembre 2013
Ruba in Provincia, pizzicato dalla polizia
Si è reso responsabile di diversi furti all’interno degli uffici dell’amministrazione provinciale un tunisino di 25 anni, R.S. le iniziali, pizzicato oggi dalla Squadra Volante della Questura di Bolzano dopo un’attenta attività di indagine svolta sulle impronte digitali. Il nordafricano, infatti, ha lasciato diverse tracce all’interno dei locali dell’amministrazione, ma anche presso un noto bar del centro storico. L’arresto, dunque, è arrivato immediato in ottemperanza all’ordine di custodia cautelare emesso dal Tribunale di Bolzano. Non è la prima volta, comunque, che l’uomo si rende protagonista di atti simili dato che sul suo conto pendono diversi precedenti per reati contro il patrimonio. Il malvivente, inoltre, era stato denunciato dagli operatori delle Volanti anche per falsa attestazione commessa all’atto della sua identificazione. In soldoni ha fornito generalità volutamente errate. Nel giro di poche ore, insomma, la polizia blocca un pregiudicato che fa il paio con il connazionale arrestato ed espulso per la violenza di piazza Erbe con una lista di precedenti assai lunga. La città e il Paese, evidentemente, non riescono a tenere lontano chi si comporta male.
Alan Conti
Alan Conti
Alba con sgombero in viale Trento
Alba con sgombero per la polizia
municipale di Bolzano che assieme a Seab si è diretta questa mattina in
viale Trento per liberare la zona sotto l'autostrada. Un'operazione
abbastanza veloce che ha visto vigili e operatori portare via materassi e
biciclette abbandonate ripulendo uno spicchio di strada evidentemente
utilizzato come riparo di fortuna. Alle 7.35 tutto già finito. Alcuni
vestiti abbandonati e diverse tracce organiche, comunque, lasciano
supporre come la zona fosse ancora piuttosto frequentata da qualche
senzatetto. Ripulito di netto, nell'appezzamento è rimasta appena
qualche lamiera anche se lo spazio rimane piuttosto invitante per chi é
costretto a destreggiarsi all'addiaccio. Facile, dunque, che il tratto
rimanga sotto stretto controllo come già avvenuto per diversi punti
sotto i ponti bolzanini. (a.c.)
Anaci vuole l'aumento, ma dimentica il protocollo
"Anaci si impegna a facilitare il contatto e l'informazione nella realizzazione delle politiche ambientali del Comune di Bolzano". La dicitura compare papale papale su un protocollo d'intesa firmato il 30 di maggio 2012 dalla stessa Anaci e dall'amministrazione cittadina. A prendere in mano le penne sono il direttore di Ripartizione Stefano Rebecchi e il presidente provinciale di Anaci Marco Lombardozzi. Lo stesso Lombardozzi che meno di due giorni fa ha lanciato il grido di allarme a nome di tutti gli amministratori circa un eccessivo carico di lavoro legato all'introduzione del nuovo sistema rifiuti con possibilità conseguente di un ricarico del 20% sulle tariffe. Era sfuggito, peró, che tutto era previsto in questo documento sigillato meno di un anno fa dove la questione bidoncino era ben chiara nella testa di tutti, tanto da essere esplecitata in un punto preciso del protocollo con l'impegno delle due parti contraenti ad agevolare al meglio l'introduzione del nuovo sistema di raccolta rifiuti. Non bastasse la dichiarazione d'intenti palese è sufficiente scorrere il documento per imbattersi in precisi compiti affidati all'Anaci come la partecipazione alle politiche ambientali e il favorire la comunicazione. Nelle premesse l'associazione, oltretutto, viene ufficialmente investita del ruolo di interfaccia pubblico e privato per interventi atti alla diminuzione di CO2 e aumento della differenziata.
Da parte comunale, invece, l'obbligo di coinvolgere l'associazione nelle novità e l'istituzione di un tavolo permanente per il confronto: la sede ideale, forse, per esprimere le difficoltà. C'è, inoltre, un altro aspetto molto curioso del protocollo che impegna l'amministrazione a installare apposite targhette di riconoscimento all'esterno dei portoni con il marchio Anaci, lo stemma comunale e la specifica del singolo amministratore. Lo scopo è chiaramente informativo: difficilmente sfugge la sua ricaduta, fosse anche inconsapevole, promozionale. Sorprende, dunque, la sorpresa degli amministratori. O quindici mesi fa si è firmato un protocollo senza averlo letto nel dettaglio oppure questi protocolli sono poco più di una lista d'intenti buona per convocare telecamere e taccuini alla bisogna.
Alan Conti
Da parte comunale, invece, l'obbligo di coinvolgere l'associazione nelle novità e l'istituzione di un tavolo permanente per il confronto: la sede ideale, forse, per esprimere le difficoltà. C'è, inoltre, un altro aspetto molto curioso del protocollo che impegna l'amministrazione a installare apposite targhette di riconoscimento all'esterno dei portoni con il marchio Anaci, lo stemma comunale e la specifica del singolo amministratore. Lo scopo è chiaramente informativo: difficilmente sfugge la sua ricaduta, fosse anche inconsapevole, promozionale. Sorprende, dunque, la sorpresa degli amministratori. O quindici mesi fa si è firmato un protocollo senza averlo letto nel dettaglio oppure questi protocolli sono poco più di una lista d'intenti buona per convocare telecamere e taccuini alla bisogna.
Alan Conti
martedì 17 settembre 2013
Individuato ed espulso il violento di piazza Erbe
Pugno di ferro della polizia che nella giornata di oggi ha
individuato l’autore della violenza di piazza Erbe di sabato sera ai danno di
una barista del bar Eule in piazza delle
Erbe e ha provveduto immediatamente ad espellerlo dal Paese. Si tratta,
infatti, di un cittadino tunisino del 1991 con svariati precedenti: dalla
resistenza a pubblico ufficiale passando per lesioni e spaccio di stupefacenti.
L’uomo è stato prelevato e accompagnato al Centro di espulsione a Trapani.
Nella stessa operazione denunciato anche un connazionale per l’inottemperanza
di un foglio di via dalla città di Bolzano. Intanto sull’episodio ha preso
posizione anche il sindaco Luigi Spagnolli rispedendo al mittente le richieste
pressanti di telecamere.
Da affrontare a breve, invece, la questione delle multe per
chi si affianca alle prostitute di strada come mandato del consiglio comunale.
Per quanto riguarda la polizia, infine, portata a termine
sabato un’operazione straordinaria di controllo sulla strada per passo Mendola.
Coinvolti 7 operatori, 1 moto e 3 veicoli per un totale di 78 motoveicoli, 7
auto e 89 persone controllate. Elevate 54 contravvenzioni, la maggior parte per
eccessiva velocità in curva e di cui 34 pagate immediatamente per un totale di
1350 euro in contanti e 120 punti decurtati.
Alan Conti
Giunta spaccata, stop al mercatino lungo
C'è un convitato di pietra ingombrante che oggi si è seduto al tavolo
della giunta comunale. Le elezioni provinciali si fanno sentire in tutta
la loro incombenza e soffocano sostanzialmente due questioni di
stringente attualità: il prolungamento del Mercatino e la vendita del
l'hotel Alpi. Il primo, come prevedibile, non incontra il favore di
tutta la giunta neppure nella sua versione ridotta e camuffata tanto che
il primo cittadino già si affanna a chiamarlo in modo differente, il
secondo dovrebbe arrivare a un orientamento preciso solo dopo il voto
con la società di Benko meno abbottonata sulle intenzioni. In ogni caso
il Mercatino lungo avrà bisogno di un passaggio in maggioranza non
facile perché già qualche assessore e lo stesso sindaco hanno ammesso di
preferire qualcosa di diverso e maggiormente innovativo di un
"Befanamarkt". Meno appariscente, ma comunque presente, l'appunto per
cui a molti bolzanini il prolungamento andrebbe di traverso in ottica
traffico e assalto turistico.
"Sul Mercatino - spiega il sindaco - non voglio assolutamente che se ne faccia una questione elettorale e di certo si tratta di qualcosa di diverso da quello di Natale, addirittura con un nuovo bando. Più piccolo e con prodotti differenti. Mi piacerebbe, però, si trovasse qualcosa di originale per il rilancio dell'immagine turistica della città, qualcosa di veramente nuovo. Per quanto riguarda l'hotel Alpi, invece, immagino che solo dopo il voto di ottobre possiamo pensare di avere un quadro chiaro di quelle che possono essere le intenzioni globali del gruppo di Benko".
Tutto bloccato, insomma, fino a quando il colosso di pietra non si farà un po' più in là e si potrà ammirare l'orizzonte della città.
Alan Conti
"Sul Mercatino - spiega il sindaco - non voglio assolutamente che se ne faccia una questione elettorale e di certo si tratta di qualcosa di diverso da quello di Natale, addirittura con un nuovo bando. Più piccolo e con prodotti differenti. Mi piacerebbe, però, si trovasse qualcosa di originale per il rilancio dell'immagine turistica della città, qualcosa di veramente nuovo. Per quanto riguarda l'hotel Alpi, invece, immagino che solo dopo il voto di ottobre possiamo pensare di avere un quadro chiaro di quelle che possono essere le intenzioni globali del gruppo di Benko".
Tutto bloccato, insomma, fino a quando il colosso di pietra non si farà un po' più in là e si potrà ammirare l'orizzonte della città.
Alan Conti
"Il bidoncino pretesto per gli amministratori"
"Subissati dalle chiamate degli inquilini per offrire chiarimenti sul
bidoncino potremmo essere costretti ad alzare le tariffe del 20%".
Questo il grido di dolore che Il presidente dell'Anci locale Marco
Lombardozzi ha lanciato al taccuino di Valeria Frangipane sulle colonne
odierne del quotidiano Alto Adige. Pronta anche una specifica agile sui
condomini più complicati da informare: "Sicuramente le case popolari".
Bene, con le nostre telecamere siamo andati direttamente alla fonte di
queste chiamate, nella piena zona popolare di piazza Matteottti, per
capire effettivamente quanto insistenti siano state.
Nel servizio di oggi su Tca Alto Adige Tv le risposte dei bolzanini smentiscono praticamente compatte, salvo un caso, di aver fatto richiesta al proprio amministratore sul funzionamento del bidoncino. Un cittadino, più specificatamente, ha denunciato di aver chiamato molte volte senza mai ottenere una risposta. Pollice verso anche per quanto riguarda il rialzo delle tariffe considerato non necessario, esagerato e alimentato dal facile pretesto del nuovo sistema rifiuti.
Vuoi vedere che tra le tante ottime virtù del nuovo sistema rifiuti gli amministratori ne hanno trovata un'altra? Si chiama occasione buona.
Nel servizio di oggi su Tca Alto Adige Tv le risposte dei bolzanini smentiscono praticamente compatte, salvo un caso, di aver fatto richiesta al proprio amministratore sul funzionamento del bidoncino. Un cittadino, più specificatamente, ha denunciato di aver chiamato molte volte senza mai ottenere una risposta. Pollice verso anche per quanto riguarda il rialzo delle tariffe considerato non necessario, esagerato e alimentato dal facile pretesto del nuovo sistema rifiuti.
Vuoi vedere che tra le tante ottime virtù del nuovo sistema rifiuti gli amministratori ne hanno trovata un'altra? Si chiama occasione buona.
Truffa da mezzo milione di euro per ditta altoatesina
Truffa da mezzo milione di euro per una
ditta altoatesina specializzata in pannelli solari che è stata raggirata, secondo
quanto riporta l’edizione on line del giornale Alto Adige, da un’azienda di Lecce.
L’ordine per mezzo milione, infatti, parte da Bolzano dopo una visura camerale sull’esistenza
dell’impresa pugliese e un anticipo pari a 50mila euro. Da lì in poi in Alto Adige
non è più arrivato un centesimo e nemmeno è stato possibile recuperare la merce
che nel frattempo era stata ceduta al fratello del proprietario della ditta leccese
e poi girato a terzi. Ora il sostituto procuratore Axel Bisignano si appresta a
chiedere il rinvio a giudizio dei due protagonisti: Il titolare per truffa, il fratello
per ricettazione.
Uranio nelle acque, allarme di Urzì
Uranio nelle acque. Troppo per non essere preoccupati, sotto controllo
per alimentare preoccupazioni. È su valori e contromisure che si è
sviluppato questa mattina lo scontro nell'aula del consiglio provinciale
tra Alessandro Urzì e l'assessore Richard Theiner. Secondo il primo,
infatti, in molte zone del Burgraviato e della Venosta nelle acque
potabili si supererebbe il limite fissato dall'Oms di 20 microgrammi per
litro. Per inciso sarebbero 23 a Postal, 36 a Lana, 62 a Silandro e 80 a
Martello. Theiner ha ribadito come a Lana la situazione sia stata
risolta, mentre in fase di approfondimento sarebbero le altre criticità.
"In ogni caso - continua l'assessore - non esistono norme nazionali,
europee o provinciali che pongano dei limiti". L'uranio potrebbe
condurre a disfunzioni interne: all'Oms, forse, se ne sono accorto
prima.
Alan Conti
lunedì 16 settembre 2013
Costa Concordia attimo per attimo
Scatta immagini ad altissima risoluzione da mettere in fila una per una e andare poi a comporre quello che è il mosaico di un’opera ingegneristica di livello mondiale come il recupero della Costa Concordia dai bordi del Giglio. Per farsi raccontare attimo per attimo una simile operazione, dunque, non c’è nessuno meglio del bolzanino Alex Galtarossa che con la sua Italdron seguirà queste giornate per farne documentari di altissimo profilo. Professionismo dettagliatissimo, come tutti quello che sta ruotando attorno questa missione che coinvolge oltre un centinaio di giornalisti, due elicotteri sempre in volo e navi militari. Nessuno fa il bagno e nessuno, senza accredito entra o esce dal Giglio. L’eco della tragedia, però, non può lasciare un velo di emozione.
"Naturalmente c'è anche questa componente perchè sappiamo che, oltre alle trenta persone che hanno perso la vita quella notte di gennaio, altre due salme sono ancora nel relitto in attesa di essere liberate. Si avverte, quindi, questa commistione di sensazioni con la consapevolezza di essere sotto gli occhi del mondo e al cospetto di un'opera mai tentata prima. Qui lavora un equipe di 500 persone, moltissimi sono ingegneri di altissimo profilo in arrivo da tutto il mondo: tutto è calcolato al millimetro, nulla è lasciato al caso. Ci sono, per esempio, cinque telecamere subacquee telecomandate che controllano momento per momento quanto avviene in acqua e una sala di controllo che ha sott'occhio ogni singolo centimetro della nave. Attenzione perchè parliamo di un relitto dalle proporzioni enormi: dalla televisione non si comprende quanto sia grande".
Una volta raddrizzata. la nave dovrà aspettare un anno per essere trasportata via in modo definitivo. Naturalmente i timori sono legati soprattutto ad eventuali emergenze ambientali conseguenti le operazioni.
"I timori - continua Galtarossa - sono quell relativi alle sostanze delle paratie laterali danneggiate. C'è incertezza su cosa possa effettivamente uscire. In ogni caso il monitoraggio è continuo".
La peculiarità dei droni utilizzati da Galtarossa è quella di decollare e atterrare in un palmo di mano: un’agilità che sarebbe stato bello avessero ai timoni di questo barcone che rappresenta comunque una tomba. E’ bene che se ne ricordino anche i miliardi di occhi che in questi giorni la guardano con grande curiosità e che il nostro Paese non se ne faccia troppo vanto. Ricordiamoci che non è l’unica nave da raddrizzare.
Alan Conti"Naturalmente c'è anche questa componente perchè sappiamo che, oltre alle trenta persone che hanno perso la vita quella notte di gennaio, altre due salme sono ancora nel relitto in attesa di essere liberate. Si avverte, quindi, questa commistione di sensazioni con la consapevolezza di essere sotto gli occhi del mondo e al cospetto di un'opera mai tentata prima. Qui lavora un equipe di 500 persone, moltissimi sono ingegneri di altissimo profilo in arrivo da tutto il mondo: tutto è calcolato al millimetro, nulla è lasciato al caso. Ci sono, per esempio, cinque telecamere subacquee telecomandate che controllano momento per momento quanto avviene in acqua e una sala di controllo che ha sott'occhio ogni singolo centimetro della nave. Attenzione perchè parliamo di un relitto dalle proporzioni enormi: dalla televisione non si comprende quanto sia grande".
Una volta raddrizzata. la nave dovrà aspettare un anno per essere trasportata via in modo definitivo. Naturalmente i timori sono legati soprattutto ad eventuali emergenze ambientali conseguenti le operazioni.
"I timori - continua Galtarossa - sono quell relativi alle sostanze delle paratie laterali danneggiate. C'è incertezza su cosa possa effettivamente uscire. In ogni caso il monitoraggio è continuo".
La peculiarità dei droni utilizzati da Galtarossa è quella di decollare e atterrare in un palmo di mano: un’agilità che sarebbe stato bello avessero ai timoni di questo barcone che rappresenta comunque una tomba. E’ bene che se ne ricordino anche i miliardi di occhi che in questi giorni la guardano con grande curiosità e che il nostro Paese non se ne faccia troppo vanto. Ricordiamoci che non è l’unica nave da raddrizzare.
Bottiglia in faccia, violenza in piazza Erbe
Un diverbio tra barista e clienti e una bottiglia che finisce frantumata
in faccia a un'asiatica che stava lavorando nel proprio locale. È
l'ultimo episodio registrato in piazza Erbe dal Comitato Sicurezza per i
Cittadini e confermato da alcuni colleghi delle bancarelle, ma non
ancora dalle forze dell'ordine. L'incidente, comunque, sarebbe avvenuto
sabato sera davanti alla storica osteria Eule, da diversi anni passata
in mano a gestione asiatica. A un certo punto della notte, forse
complice il tasso alcolico elevato, un gruppo di nordafricani avrebbe
cominciato a litigare con la barista. Difficile comprenderne i motivi nè
capirne esattamente lo sviluppo, ma l'epilogo è quello della bottiglia
che finisce in faccia alla giovane, immediatamente trasportata al pronto
soccorso. Tanto spavento e conseguenze serie tanto che oggi e domani il
bar rimarrà chiuso per riposo. Preoccupazione tra i colleghi che fuori
microfono parlano di una banda di giovanissimi originari del Magreb che
puntualmente a una certa ora, con base proprio all'Eule, trasformano la
piazza in un rodeo di provocazioni e accenni di violenza. Evidentemente
la situazione sfugge di mano facilmente e se anche chi sta lavorando si
trova in pericolo la preoccupazione è tanta.
Alan Conti
venerdì 13 settembre 2013
Attacchi sul web alle aziende: sventata truffa da 50.000 euro
A tanto così da un ammanco pesante di 50.000 euro per un virus tra i più comuni. La polizia postale e delle comunicazioni di Bolzano, in sinergia con quella di Roma, è riuscita a mettere in atto una serie di attività per bloccare l’attività di phishing sul web, ovvero tutte quelle condotte fraudolente che mirano a realizzare truffe on line. L’episodio capitato a un’azienda bolzanina è in qualche modo esemplare. Attraverso mail o siti web, infatti, i malintenzionati sono riusciti a infiocchettare nei computer della ditta un malware: un virus capace di decodificare tutte le password e spalancare le porte dorate dei login tra cui, logicamente, anche quelli bancari. Da qui è partito un bonifico di 50.000 euro per un conto corrente italiano intestato a un provato che ha insospettito prima di tutti la stessa banca in cui è domiciliato il conto aziendale. Immediata la segnalazione alla polizia postale che ha provveduto a far congelare la transazione dall’autorità giudiziaria bloccando, di fatto, la truffa in tempo reale. Gli attacchi informatici degli ultimi giorni, comunque, sarebbero molteplici e in larga parte indirizzati alle aziende. La postale, dunque, raccomanda a tutti di usare la massima cautela nell’aprire siti o mail di dubbia provenienza così come è necessario porre sempre attenzione alla navigazione.
Alan Conti
Bolzano, sempre un gradino in più
C’è sempre un gradino più alto da affrontare in questo avvio di Ebel per il Bolzano. Dopo la vittoria da lustrini contro il Salisburgo al Palaonda ora i Foxes sono attesi questa sera nella tana dei Vienna Capitals. Nella capitale austriaca i Foxes incroceranno le stecche con chi l’anno scorso ha sfiorato il titolo cedendo solo in finale al Klagenfurt. Un match complicatissimo, dunque, che aumenta le sue difficoltà se si pensa che meno di 24 ore dopo il Bolzano sarà nuovamente sul ghiaccio in Ungheria contro il Fehervar. I grandi campionati sono così, si prende poche volte il respiro. Ecco, dunque, che anche la capacità di coach Tom Pokel di centellinare lo sforzo fisico dei suoi sarà decisiva. Con la comitiva, dunque, parte anche il giovanissimo Daniel Frank mentre è atteso il debutto di Schofield, probabilmente in linea con Withfield e Beaudoin. Invariati i blocchi Santorelli-Sharp-Stromberg e Insam-Bernard-Gamper. In gabbia Hubl, ottimo contro i tori rossi, mentre dirimpetto i Foxes saluteranno quel Matt Zaba protagonista tricolore al Palaonda. Dopo il match riposo a Vienna e domattina immediata partenza per Szekersfehervar: chi si ferma è perduto.
Alan Conti
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