Via le slot oppure locale chiuso. E’ una sconfitta netta quella che i tre bar ricorrenti hanno ricevuto dal Tar di Bolzano. La sospensiva richiesta dai titolari contro il provvedimento del sindaco che disponeva la rimozione dei giochi dai locali pubblici e la conseguente chiusura dell’esercizio in caso di mancato rispetto è stata respinta in modo piuttosto definitivo. L’ordinanza, infatti, è motivata dal fatto che i motivi di ricorso non appaiono sorretti da sufficiente “fumus boni iuris” ovvero, fuori di citazione latina, che l’interesse generale della difesa della popolazione dalla ludopatia è assai preminente rispetto all’interesse meramente economico del ricorrente. Non solo, il Tar aggiunge che la sospensione dell’esercizio è disposta fino all’avvenuta rimozione delle slot quindi finchè ci saranno le macchinette non potrà riaprire nemmeno il bancone. In ogni caso sarà sufficiente la loro rimozione per la ripresa dell’attività senza particolari problemi. Naturalmente da piazza Municipio si esulta: “Si tratta di un’importante risultato per l’attività svolta dal Comune di Bolzano che trova così piena legittimità dei suoi atti”. Ad apparire decisivo, comunque, non è solo il vade retro del tribunale amministrativo della sospensiva, ma la sua stessa motivazione che mette in fila gli interessi senza tante discussioni. L’azzardo, insomma, stavolta è fallito.
Alan Conti
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