L'Alto Adige a modo nostro. Si presenta così il Partito Democratico nel giorno in cui alza i veli alla lista per le provinciali con 35 candidati di varia estrazione, età e provenienza. Già la testa di lista è un bel mix tra usato garantito e nuove leve con i primi quattro posti che rispondono al nome degli assessori uscenti Christian Tommasini e Roberto Bizzo oltre a Cornelia Brugger in arrivo dalla Cgil ed Ester Brunini vice presidente Cna. All'Eurac Café, dunque, oltre alla scenografia da convention a stelle e strisce e presentazione della squadra stile team di animazione si cominciano a dipanare anche i temi su cui, in campagna elettorale e nelle presumibili future trattative di giunta, il Pd non transigerà. Plurilinguismo, innovazione, ambiente, stato sociale e la forza ai Comuni il
pokerissimo di temi calati sul tavolo. A fare da alfieri alla presentazione condotta da Carlo Costa (e non il segretario Antonio Frena) chi dalle varie tornate elettorali è uscito con il sorriso ovvero i sindaci Luigi Spagnolli e Liliana Di Fede e i parlamentari Luisa Gnecchi e Francesco Palermo.
"Presentiamo un'idea precisa di Alto Adige - spiega Christian Tommasini - e non intendiamoci spostarci da quanto stiamo costruendo. Non dobbiamo entrare in giunta a tutti i costi, ma solo a precise garanzie".
In lista, tra gli altri, anche i rappresentanti del partito socialista Alessandro Bertinazzo e Claudio Della Ratta, ma anche la giovane anima del Treno della Memoria Alessandro Huber, l'attivista dell'Anpi Monica Bancaro, l'architetto Thomas Demetz, i consiglieri comunali a Mauro De Pascalis, Sandro Repetto e il presidente di Circoscrizione Claudio Visigalli. La linea, comunque, è totalmente tracciata dal lavoro degli assessori provinciali in questa legislatura come prevedibile. Secondo
la versione ufficiale è stato lo stesso partito a chiedere a Tommasini e Bizzo di fare da capolista: probabilmente non sarà stato difficile convincerli. Chiusura finale con tanto "We are the champions" dei Queen, uno di quei brani che si mettono alla fine, ma della partita.
Alan Conti
Nessun commento:
Posta un commento