Che la Ebel fosse un altro mondo, più veloce e tecnico, il Bolzano l’aveva capito. Ieri, però, i 2500 spettatori del Palaonda armati di bandierine colorate e il roster biancorosso hanno toccato con mano anche quanto si sospettava: questo campionato internazionale non è tutto un sogno, basta una piccola leggerezza per inciampare. Contro il Dornbirn ieri sera il primo periodo è stato un proseguir del cammino di rose e fiori con un parziale di 3-0 Foxes firmato Withfield, Strömberg e Sharp. Venti minuti a ritmo indiavolato lasciano i biancorossi con il fiato più corto e nella seconda frazione e arrivano le segnature di Grabher Meier e Aquino per il Dornbirn inframezzate dal centro di capitan Egger. Nel terzo periodo si sale sull’ottovolante con il Dornbirn che prima infila Hubl con un colpo di D’Alvise e poi sfrutta la leggerezza biancorossa che spedisce in panca puniti Cividarese e Insam. In inferiorità numerica gli altoatesini pagano doppio pesantissimo dazio con Oraze e Aquino che portano gli austriaci, seguiti da un rumoroso drappello tamburato, in avanti 5-4. Il pareggio del Bolzano è un quadro di cuore e palpitazione con la rete, la festa e poi una lunghissima chiamata arbitrale, con consultazione davanti al video per la convalida liberatoria. Si affrontano così i primi overtime di questa Ebel e tutto sommato i Foxes meriterebbero anche la posta piena che sfugge poi per i tre penalty sbagliati contro quello messo a segno da Jarret che regala al Dornbirn la vittoria. A Bolzano rimane un preziosissimo punto e una maggiore consapevolezza. Oggi alle 19.45 si torna sul ghiaccio per affrontare gli ungheresi del Fehervar regolati a casa loro per 6-3 e sconfitti ieri dall’Innsbruck 7-2. Il Bolzano resta primo in classifica con una lunghezza sul Villach e tre sul Linz: Ebel l’è bel, lo scrivono i tifosi, ma l’è anche tanto tosta.
Alan Conti
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