La nuova stagione del teatro Stabile partirà camminando su un ponte: quello che collega la tradizione tedesca e italiana. L’apertura, infatti, come ormai da tradizione è affidata alle sicure mani del regista e direttore Marco Bernardi che presenterà “La brocca rotta” di Heinrich von Kleist con lo stesso cast che portò al grande successo “Il Malato immaginario” di Moliere. Ad intrigare il cartellone, poi, altre due produzioni dello Stabile totalmente nuove ovvero “L’officina-storia di una famiglia” firmato da Angela Demattè sul tema del lavoro e i suoi mutamenti e la firma d’autore di Fausto Paravidino sulla commedia “Vicini” dedicata alle paure della nostra quotidianità.
“E’ molto interessante – spiega Bernardi – l’impostazione dello spettacolo di Von Kleist che viene tutto svolto su un singolo piano sequenza, senza cambi. Il tutto con una freschezza invidiabile che lo rende certamente il capolavoro tedesco per antonomasia nel settore”. Bernardi, intanto, annuncia il suo addio tra due anni: “Ho assoluto bisogno di un anno sabbatico per leggere, aggiornarmi, dedicarmi alla mia libertà. Poi continuerò a fare teatro, magari attraverso progetti culturali, ma non intendo più accollarmi mansioni organizzative o dirigenziali”. Forse pesano le capriole per far fronte ai tagli sempre più consistenti: “Purtroppo dallo Stato abbiamo una contrazione del 7%, così come dal Comune di Bolzano, mentre è del 5% il ribasso della Provincia. Il problema è che noi abbiamo una produzione davvero ampia e non abbiamo rami secchi da sacrificare alla spending review perché ci siamo sempre messi con oculatezza. Significa che la riduzione budget porta a dei vividi sacrifici”.
Tornando agli spettacoli, detto delle tre punte di diamante, vale la pena sfogliare la margherita di un cartellone davvero nutrito e multiforme. Tornano, per esempio, tre grandi successi come “Il malato immaginario” arrivato a 170 repliche, “La Rosa Bianca” di Lilian Groag o “Exit” dello stesso Paravino. Nel filone della “Grande Prosa” ecco il “Riccardo Terzo” diretto e interpretato da Alessandro Gassmann oppure l’interessante “Itis Galileo” a firma veneta di Marco Paolini passando per “I ragazzi irresistibili” di Neil Simon con Tullio Solenghi, “Il Teatrante” di Thomas Bernard, “Miseria e Nobiltà” con Lello Arena, “John Gabriel Borkman” e “Pantani” dedicato all’indimenticato Pirata dei pedali. Dai ponti alle vette del ciclismo: si sta seduti, ma c’è comuqnue da tenersi forte.
Alan Conti
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