Uno dei lavori più complessi delle forze di destra che si presenteranno ai nastri di questa competizione elettorale è quella di distinguersi. La Destra ha cercato subito di interpretare questo cercando delle prese di distanza dai movimenti territoriali battendo sul tasto nazionale, ma anche su una lista di giovani e prime leve della politica imbevuta di identità e sociale.
“E’ un nostro preciso orientamento – spiega il capolista Mauro Minniti - oltretutto siamo l’unica vera destra con un aggancio nazionale. Inutile nasconderselo: è a Roma che le cose possono cambiare e non certo a Bolzano dove l’Svp avrà sempre e comunque una qualche maggioranza. Per questo motivo i movimenti territoriali sono destinati al fallimento”. Un missile fila dritto anche in direzione Fratelli d’Italia: “Spero che gli elettori di destra siano più intelligenti di chi invita a non votare questa parte politica per la sua assenza. Noi siamo dispiaciuti, ma al contempo sappiamo di poter portare avanti noi determinati convincimenti culturali”. A furia di insistere sul sociale, poi, il riflesso potrebbe essere quello del desiderio di pescare al centro o, esagerando, a sinistra. “Dobbiamo uscire dalle gabbie concettuali – termina Minniti – che vedono il liberismo a destra e il sociale a sinistra. Noi sappiamo benissimo di poter rappresentare alcune istanze relative, per esempio, alla casa o alla famiglia”.
Si corre, insomma, su due piani: squisitamente politica con relative polemiche e concretamente tematica con argomenti pesanti. Oggi da destra arriva una doppia stilettata.
Alan Conti
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