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mercoledì 18 settembre 2013

Anaci vuole l'aumento, ma dimentica il protocollo

"Anaci si impegna a facilitare il contatto e l'informazione nella realizzazione delle politiche ambientali del Comune di Bolzano". La dicitura compare papale papale su un protocollo d'intesa firmato il 30 di maggio 2012 dalla stessa Anaci e dall'amministrazione cittadina. A prendere in mano le penne sono il direttore di Ripartizione Stefano Rebecchi e il presidente provinciale di Anaci Marco Lombardozzi. Lo stesso Lombardozzi che meno di due giorni fa ha lanciato il grido di allarme a nome di tutti gli amministratori circa un eccessivo carico di lavoro legato all'introduzione del nuovo sistema rifiuti con possibilità conseguente di un ricarico del 20% sulle tariffe. Era sfuggito, peró, che tutto era previsto in questo documento sigillato meno di un anno fa dove la questione bidoncino era ben chiara nella testa di tutti, tanto da essere esplecitata in un punto preciso del protocollo con l'impegno delle due parti contraenti ad agevolare al meglio l'introduzione del nuovo sistema di raccolta rifiuti. Non bastasse la dichiarazione d'intenti palese è sufficiente scorrere il documento per imbattersi in precisi compiti affidati all'Anaci come la partecipazione alle politiche ambientali e il favorire la comunicazione. Nelle premesse l'associazione, oltretutto, viene ufficialmente investita del ruolo di interfaccia pubblico e privato per interventi atti alla diminuzione di CO2 e aumento della differenziata.
Da parte comunale, invece, l'obbligo di coinvolgere l'associazione nelle novità e l'istituzione di un tavolo permanente per il confronto: la sede ideale, forse, per esprimere le difficoltà. C'è, inoltre, un altro aspetto molto curioso del protocollo che impegna l'amministrazione a installare apposite targhette di riconoscimento all'esterno dei portoni con il marchio Anaci, lo stemma comunale e la specifica del singolo amministratore. Lo scopo è chiaramente informativo: difficilmente sfugge la sua ricaduta, fosse anche inconsapevole, promozionale. Sorprende, dunque, la sorpresa degli amministratori. O quindici mesi fa si è firmato un protocollo senza averlo letto nel dettaglio oppure questi protocolli sono poco più di una lista d'intenti buona per convocare telecamere e taccuini alla bisogna.
Alan Conti

1 commento:

  1. Sfugge al signor Conti che la targhetta identificativa sia prevista dalla legge 220 del 11-12-2012 al fine di identificare chiaramente e rapidamente, cosa sino ad oggi impossibile, chi amministra lo stabile dove potrebbe esserci un problema di carattere tecnico ed urgente da risolvere così come il fatto che grazie alle targhette identificative di fatto si vada a censire chi amministra cosa e si vadano a scoprire quelle realtà che in questo momento sfuggono ancora, ad esempio, al fisco. sfugge inoltre al giornalista come ANACI abbia sempre avuto un canale aperto con il comune e con SEAB al fine di risolvere le problematiche e segnalare le criticità legate al nuovo sistema di introduzioone della raccolta differenziata e come tramite i propri organi di informazione, come ad esempio il sito www.anaci.bz.it ed il registro degli amministratori abbia collaborato sino dall'inizio, e nonstante le perplessità fin da subito evidenziate, alla migliore riuscita dell'entrata in vigore del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti così come per la campagna di prevenzuione alla diffusione della zanzara tigre. semper e solo gratuitamente? non mi pare che se ne trovi traccia nel protocollo. ma forseil signor Conti è convinto che i baristi possono aumentare il prezzo del caffè grazie alla presenza dei nuovi bidoni mentre chi li deve gestire lo deve fare gratuitamente.
    Marco Lombardozzi

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