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giovedì 11 novembre 2010

Gli abitanti di via Macello «Prostituite e disservizi un rione dimenticato»


Alto Adige — 10 novembre 2010 pagina 20 sezione: CRONACA

BOLZANO. L’arrivo del complesso della multisala “Cineplexx” in via Macello ha inevitabilmente alterato gli equilibri di quel rione che molti identificano ancora come “la Siberia di Bolzano” richiamandosi alla desolazione e al freddo della zona. Un cinema atteso per anni e salutato con entusiasmo da larga parte della cittadinanza che ha, però, un neo grande come una casa: l’assoluta mancanza di parcheggio. Esiste una convezione con il vicino parking interrato “Mayr-Nusser”, vero, ma molti preferiscono tentare di risparmiare qualche moneta posteggiando lungo la via. Risultato? Multe a raffica e malcontento dei residenti. Tutto questo si aggiunge a un ragionamento complessivo che lascia questa porzione di città tra coloro che son sospesi: zona a forte sviluppo artigianale o rione residenziale da potenziare? Appendice del Centro storico o avamposto della zona industriale? In attesa di risposte, però, persistono due problematiche più antiche della prima pietra del “Plexx”: la prostituzione notturna, l’asfalto trascurato e l’amianto su alcune coperture. «E’ difficile - ammette Hermann Terzer - inquadrare in modo nitido via Macello, perché stiamo assistendo a una lenta trasformazione. Di immediato impatto, invece, sono le condizioni delle strade che sono davvero critiche, incapaci di drenare la pioggia». Alla cassa della ferramenta “Mimac” troviamo Manuel Veneri e Gebhard Bampi, attenti osservatori. «Sarà anche banale, ma risentiamo anche qui del problema parcheggio perché ogni giorno siamo costretti a lottare per evitare che posteggino le auto nei nostri stalli riservati. La prostituzione, poi, sta diventando una criticità sempre più acuta: davanti al nostro negozio troviamo regolarmente feci umane da ripulire la mattina». Hubert Zelger: «Il potenziale di questa zona è sicuramente ragguardevole. Andrebbe valorizzanta meglio, passando anche attraverso la bonifica di alcuni tetti in amianto. La costruzione del cinema, invece, va salutata con entusiasmo, ma realizzarlo senza lo straccio di un parcheggio interrato è stato un errore grossolano». A testimonianza dei cambiamenti incontriamo, a metà via, un cantiere aperto ormai da mesi e visibile, paradossalmente, da una vecchia vetrina di un negozio. In primo piano, quindi, si scorgono erbacce, lattine e sporcizia. «E’ così - sorridono Rainhard Kofler e Denis Del Sole - perché qui ci troviamo in uno spaccato di Bolzano che dovrebbe definitivamente orientarsi verso il settore produttivo e artigianale. Difficile ipotizzare rioni dall’alto indice di vivibilità in una situazione simile, meglio essere onesti. Per i lavoratori, invece, rappresenta sicuramente un luogo ideale: tranquillo, molto vicino al Centro o alla stazione, e in grado di garantire una logistica di qualità». Il rione offre poco per la qualità della vita dei suoi abitanti, lo dimostra anche il fatto che tra i bar, ad eccezione del bancone interno del cinema, sia resistito solo il bistrò “Gianna”. «Questa zona è così - spiegano le titolari Gianna Ymeri, Barbara Cescato assieme a Giancarlo Giolai - e non possiamo di certo puntare tutto sui residenti. E’ verissimo che l’arrivo del cinema ha causato dei disagi per chi abita qui, soprattutto in termini di parcheggio o tranquillità. Se invece ribaltiamo la visuale e consideriamo la zona come lavorativa possiamo confermare che un bar può tranquillamente resistere con il bacino di ditte, uffici e aziende del vicinato. Non solo, lo sviluppo di nuovi palazzi ci regala fiducia e ottimismo per il futuro». Insomma: bene la via Macello lavorativa, male quella residenziale. © RIPRODUZIONE RISERVATA -
Alan Conti

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