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martedì 2 novembre 2010

Le mamme di Oltrisarco «13 mila abitanti senza ambulatorio pediatrico»


Alto Adige — 31 ottobre 2010 pagina 21 sezione: CRONACA

BOLZANO. Il bambino sta male e bisogna subito pensare a prendere la macchina, immettersi nel traffico, spostarsi di quartiere e sperare di trovare parcheggio. Il tutto se si ha la fortuna di possederla un’automobile, altrimenti si è costretti ad arrangiarsi con i mezzi pubblici. E’ quello che succede regolarmente a tutte le mamme di Oltrisarco, dove non esiste un ambulatorio pediatrico nel quartiere. Il disagio è stato discusso anche all’interno del consiglio di Circoscrizione, ma la soluzione sembra ancora lontana. Nel frattempo, però, mamme e papà alzano la voce e chiedono sia risolto il paradosso di una mancanza pesante per un quartiere così affollato. «Sappiamo - spiegano Verena Linser e Anna Saudi - che c’è un ambulatorio alla fine di Maso della Pieve, ma non è molto comodo da raggiungere e, oltretutto, non rientra nemmeno quello all’interno di Oltrisarco. La scocciatura, quindi, è quella di doversi muovere di parecchio, raggiungendo ogni volta Don Bosco o il Centro. Il più delle volte bisogna anche farlo in auto perché se il bambino sta male è difficile adottare altre soluzioni come la bicicletta». Giuseppe Cucchiara concorda: «E’ una mancanza che si sente parecchio e non si è ancora trovata una soluzione che riesca a venire incontro a noi genitori. E’ evidente, infatti, che dobbiamo muoverci sempre con la macchina in queste situazioni, ma avendo un ambulatorio vicino si potrebbe evitare di aggiungersi al traffico in città che già è corposo». Jasmin Locher e Loris Taumann si allineano alle richieste. «Abitiamo in zona industriale e lo studio di un pediatra a Oltrisarco ci semplificherebbe la vita. Siamo sempre costretti, infatti, a raggiungere via Sassari: praticamente attraversare la città. Va fatto, poi, anche un discorso più generale: è abbastanza strano, infatti, che una delle zone più popolose e storiche della città non possa contare su questa figura importante per le famiglie. Quando un figlio sta male, infatti, si cerca sempre di risolvere il problema il prima possibile». Gabriella e Nelli Caluschi sentono in modo particolare il problema. «Oggi siamo a Laives, ma per molti anni abbiamo abitato qui e a nome di tutte le mamme dobbiamo confermare che si tratta di un disagio tra i più sentiti dagli abitanti del quartiere. Non è possibile, infatti, ogni volta macinare i chilometri, spesso con i mezzi pubblici, in una situazione di difficoltà. Aprire un ambulatorio in questa zona, oltretutto, avrebbe anche il suo bel ritorno economico perché è evidente come la concorrenza sia totalmente inesistente e le famiglie tante. Dovessimo scegliere tra uno studio in via Claudia Augusta o via Parma, infatti, non avremmo dubbi a recarci in quello più vicino a casa nostra. Sono troppi anni che questa lacuna non viene colmata: è ora di agire». Carmen Caluschi rincara la dose: «Siamo stufe di dover attraversare la città anche solo per un consulto o una ricetta. La nostra è davvero una richiesta accorata. Io, per esempio, difficilmente uso l’auto e devo portare la bimba con i mezzi pubblici. Quando i piccoli stanno male, però, chiedono spessissimo di essere presi in braccio e il percorso diventa una vera fatica. Speriamo che qualcuno prenda il coraggio a piene mani e ci venga in sostegno». L’ultima voce a firmare l’ideale appello è quella di Laura Manea. «Le faccio solo un esempio: quando devo sottoporre figli o nipoti a una visita sono costretta a raggiungere Don Bosco. Questo, per me che abito ad Aslago e quindi sono ancora più distante, significa utilizzare due autobus con conseguenti attese alle fermate. D’inverno, con il freddo, diventa pure pericoloso per un bambino che, poniamo, ha l’influenza. Chiediamo all’amministrazione di fare tutto il possibile per risolvere un problema che è comune a moltissime famiglie di Oltrisarco, ma anche dei rioni limitrofi». © RIPRODUZIONE RISERVATA -
Alan Conti

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