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mercoledì 10 novembre 2010

Piano rifiuti, i lavoratori Seab dicono no


Alto Adige — 09 novembre 2010 pagina 12 sezione: CRONACA

BOLZANO. I lavoratori della Seab chiedono spiegazioni al Comune e sbattono un “no” sonoro sul tavolo della discussione attorno al nuovo piano per la raccolta dei rifiuti. Il sistema dei bidoncini condominiali, insomma, non convince. A farsi portavoce dei dipendenti di via Lancia sono i sindacalisti Maurizio Albrigo e Agostino Accarino. Le tensioni tra la base operativa della Seab e il Municipio affondano le radici nel passato e rispondono al fenomeno dell’esternalizzazione di alcuni servizi presso cooperative. L’ultima, qualche anno fa, riguardò la raccolta dell’umido e la prossima potrebbe essere, secondo i sindacati, la gestione dell’acqua. In tutto questo si inserisce il nuovo piano rifiuti «che richiederà - spiega Albrigo - una rivoluzione totale nel modo di lavorare e nei costi da parte dell’azienda. Seab, per esempio, dovrà dotarsi di nuovi cassonetti e nuovi mezzi, gettando a mare gli investimenti fatti fino ad ora. Non solo, il meccanismo di raccolta e conferimento sarà talmente complesso da comportare inevitabilmente un aumento delle tariffe. E’ facile sostenere che le bollette rimarranno tali senza spiegare che se ci si dimentica di portare il proprio bidoncino in strada si rischia di scucire 150 euro per pagare il servizio di conferimento». I dipendenti Seab, insomma, hanno le idee confuse. «Non c’è chiarezza su come si intende mettere in piedi una simile iniziativa. Consideriamo che tutto questo comporterà anche un aumento del servizio serale, ma anche una paralisi della viabilità in alcune vie strette quando il camion, con tutti quei cassonetti, sarà costretto a fermarsi almeno mezz’ora. Non si dimentichi, inoltre, il taglio di 400 parcheggi e diverse aree verdi per fare spazio ai centri di conferimento». Appurato il giudizio negativo quali sono, però, i reali pericoli in termini occupazionali per Seab? «Una raccolta pensata in questo modo comporta un lievitare dei costi che rischia di mettere fuorigioco l’azienda. Il governo ha decretato che le aziende pubbliche devono sottostare alle gare d’appalto per la gestione servizi, ma la preoccupazione è che Seab non sia in grado di competere. Il rischio, ancora una volta, è legato all’esternalizzazione». (a.c.)

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