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sabato 6 novembre 2010
Nei parchi di Don Bosco vandalismi e sporcizia I residenti: più controlli
BOLZANO. Chiedere ai residenti di Don Bosco un giudizio su vandalismi e incurie legate ai parchi della zona significa ricevere in cambio una scoraggiata apertura di braccia. Panchine rotte, scritte sui giochi per i bambini, sporcizia, nostalgia delle vecchie Semirurali e caos notturno sono ancora all'ordine del giorno. La sensazione più diffusa è che quello che è di tutti venga avvertito come di nessuno e il verde venga vissuto come zona franca. Non solo, qualche mugugno è causato anche dalla scarsa fruibilità di alcuni tratti, in particolare il prato sorto sopra l'ex zona artigianale: per molti una bellissima opera scarsamente valorizzata. L'indice è, il più delle volte, puntato verso l'amministrazione comunale, ma sui parchi la competenza primaria è della Circoscrizione che, tuttavia, viene considerata distante, più legata alla politica che non a un quartiere dal forte senso di appartenenza come Don Bosco. Da registrare, qualche nota positiva come la soddisfazione di chi vede dei miglioramenti negli ultimi mesi e valuta i parchi come una preziosa oasi di tranquillità. Marialuisa Ambrosi è la prima a notare un cambiamento rispetto a qualche settimana fa. «Vero, i vandalismi si sono succeduti con una certa frequenza per un lungo periodo, ma adesso la situazione sembra migliorata. Parlando anche con le mamme del rione c'è una certa soddisfazione in questa inversione di tendenza». Non la pensa così Angelo Costanzo del salone "Club 73", da 33 anni "vedetta" della zona: «I parchi sono lo specchio, con i loro vandalismi e le incurie, di un quartiere in disagio. Rovinare il patrimonio pubblico è ormai diventato un malcostume diffuso e non abbiamo un'amministrazione capace di incidere in modo sensibile. La stessa ubicazione delle zone verdi non convince: alcune, come quella sorta nell'ex zona artigianale, sono dei gioielli urbanistici, ma praticamente inutilizzati. Il problema, anche a livello sociale, risale però all'abbattimento del quartiere delle Semirurali che rappresentava il cuore pulsante di Don Bosco e della sua vita. Sbaglia chi pensa che i parchi possano surrogare quel sentimento. La Circoscrizione? Sarebbe un organo utile per valorizzare queste porzioni di quartiere, ma si perde nei giochetti politici e nella spartizione di poltroncine». Concorda Marco Mozzi che si aspetta «iniziative che possano veramente rilanciare la vita dei parchi, anche a livello di pianificazione politica». Alfredo Padovan assolve Comune e circoscrizione: «Vado quotidianamente alle "Passeggiate" e, al di là di un rapporto difficile con i padroni dei cani, non posso certo lamentarmi. Qualche panchina rotta non può modificare un giudizio comunque positivo». «Premetto che trovo questa zona molto curata e piacevole - spiega Walter Carbonari - ma mi sento di fare un appunto ai ciclisti che passano nella zona per i bambini. Sarebbe bello, inoltre, pensare ad allungare la striscia di verde anche oltre ponte Resia». Marco Cristello si erge a difesa dei giovani, troppo spesso accusati nel rione. «Qualche tempo fa, è vero, si verificavano dei vandalismi piuttosto pesanti, ma oggi la situazione è migliorata. I ragazzi, comunque, si trovano alla sera per stare insieme, non certo per spaccare le strutture. Invito tutti a non puntare il dito su di noi con tutta questa facilità». Monica Orfanello, però, riprende il noto refrain: «Nessun rispetto per le cose di tutti, poco importa chi siano i responsabili». Arianna Tiozzo, nel frattempo, passeggia con il suo cane e difende la categoria dei padroni. «Più che prendermela con tutti senza distinzione cercherei di esprimere tutto il disgusto morale per chi lascia i bocconcini avvelenati come esche fatali. Cerchiamo di non legittimarli». Maria Panepinto concorda: «Troppo spesso pagano anche i proprietari di cani che si comportano in modo civile. E' un peccato». Poco più in là Manuela De Bortoli chiude il filotto degli amanti di Fido: Da qualche tempo ho smesso di portare il mio cane in questa zona perché non ne potevo più di sentire accuse. I vandalismi, infine, continuano con una frequenza costante».
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