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venerdì 26 novembre 2010
Proteste al Mercatino: le bancarelle nascondono Palazzo Campofranco
Alto Adige — 25 novembre 2010 pagina 22 sezione: CRONACA
BOLZANO. Si può, in nome del Mercatino, sacrificare uno dei gioielli di Bolzano? Proteste di commercianti e consiglieri comunali, ieri mattina, in via della Mostra. Palazzo Campofranco, uno dei palazzi storci più importanti del centro, oscurato dalle bancarelle del Mercatino di natale, montate nel corso della notte. Indignato il conte Franz Ferdinand Huyn, proprietario di tutto il complesso: «Scelta assurda. Perchè nascondere la facciata ai numerosi turisti che arriveranno fino a Natale?» Costruito dai banchieri fiorentini nel 1760, residenza ottocentesca dell’arciduca Ranieri d’Austria. Uno dei palazzi importanti di Bolzano. Arriva il Mercatino, e il palazzo scompare dietro le bancarelle del Mercatino, montate nella notte a fil di muro. Le tre strutture in legno, infatti, nascondono la facciata dell’elegante palazzo Campofranco, chiudendo, fra l’altro, la visuale su alcune vetrine della galleria d’arte di proprietà della famiglia Casciaro e dei negozi d’abbigliamento “Mode Greta” e “Dev”. Immediata è scattata la protesta dei commercianti. «Non è possibile - le parole di Ennio Casciaro e del figlio Alessandro - che il Comune conceda le installazioni davanti alle nostre vetrine senza nemmeno avvisarci. All’improvviso ci siamo ritrovati chiusi dalle tre casette». Lo spazio retrostante le strutture di legno, inoltre, è davvero effimero: «Ci passa a malapena una persona e ancora non sono arrivati gli espositori ad occupare tutto il suolo con i cartoni. Non solo, spesso la zona dietro questi prefabbricati diventa un bagno pubblico, dove di notte vengono ad urinare i vandali». Due sono le beffe, però, collegate alla protesta dei commercianti. «Nei giorni scorsi - raccontano Sara Panchetti e Marco Bovo di “Mode Greta” e “Dev” - ci siamo presi la briga di montare degli addobbi natalizi, con relativo esborso di denaro, che ora sono totalmente nascosti. E’ brutto bruciare degli investimenti privati perché nessuno ha l’eleganza di contattarci. Il secondo sberleffo è che in piazza della Mostra, dopo lo spostamento del mercatino dell’artigianato, possiamo contare su uno spiazzo invidiabile e perfetto per queste esposizioni eppure non viene sfruttato». E’, quindi, soprattutto una questione di rispetto. «Quando abbiamo visto che gli operai stavano procedendo al montaggio - riprendono i Casciaro - ci siamo lamentati, ma l’unico cambiamento che siamo riusciti ad ottenere è stato lo spostamento di qualche centimetro dal muro. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo se non avessimo protestato: ci saremmo trovati il Mercatino direttamente nelle sale d’esposizione». Non si può nascondere, però, che proprio le bancarelle natalizie rappresentano il volano migliore per gli esercenti del Centro. «E’ vero che c’è un indotto importante, ma va riconosciuto che in questo caso ci sono anche bolzanini che vengono penalizzati dalle scelte organizzative della manifestazione. Non si può privilegiare solo la kermesse, mettendo in secondo piano chi lavora su questa strada quotidianamente». Poco più in là osserva la disposizione delle casette pure il conte Franz Ferdinand Hujn, project manager di Palazzo Campofranco: «Non c’è molto da dire, siamo letteralmente sconcertati e sorpresi da questa scelta. Questo è un palazzo storico, uno dei gioielli del centro. Perché nasconderlo ai turisti?». L’eco della protesta ha raggiunto la vicina piazza Municipio. In via della Mostra è arrivato il segretario del sindaco Uwe Staffler. L’incontro, però, è stato interlocutorio. «Non hanno saputo darci una risposta definitiva - chiudono Ennio e Alessandro Casciaro -, hanno preso tempo. Il problema è che l’inaugurazione è ormai imminente. Da parte nostra abbiamo chiesto che tutto sia spostato in piazzetta della Mostra. La giustificazione è che, trattandosi di suolo pubblico, non esistono impedimenti di sorta. Al Mercatino tutto è concesso».
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