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martedì 30 novembre 2010

Gli universitari bocciano Medicina: "troppo costosa"


La possibilità di aprire una nuova facoltà di Medicina alla Lub non piace agli studenti altoatesini. La bocciatura al nuovo corso accademico, insomma, arriva da dove meno ce la si aspettava e i motivi sono soprattutto economici prima ancora che didattici. A diffondere il critico comunicato è l’associazione studentesca “Sh.asus” che raggruppa gli universitari altoatesini. “Siamo molto scettici – si legge nel comunicato - sull’opportunità di aprire un corso di medicina a Bolzano perché, a differenza degli altri corsi già esistenti, comporterebbe dei costi esorbitanti e difficilmente assorbibili in breve tempo”. E’ la base stessa della facoltà di Medicina che richiederebbe degli investimenti. “Servono macchinari e laboratori per colmare un’offerta nelle scienze fondamentali come biologia, chimica o psicologia medica. Non è semplice dotarsi di certe strumentazioni senza spendere troppo”. La trasformazione, inoltre, coinvolgerebbe anche il nosocomio cittadino “costretto a trasformarsi in un ospedale di formazione in piena riforma sanitaria. I docenti specializzati, inoltre, dove verrebbero reclutati?”. La facoltà di Medicina, comunque, nasce dalla necessità di professionisti nel campo sanitario e la possibilità di formarli pescando direttamente nel bacino d’utenza dei giovani altoatesini. Due tesi letteralmente picconate dall’Asus: “Si pensa di poter favorire i nostri ragazzi accentuando il peso delle competenze linguistiche nell’accesso al corso oppure contingentando una quota per l’Alto Adige. Bene, nessuna delle due strade è percorribile. Nel primo caso ci sono numerosi studi che dimostrano come gli universitari provenienti dall’area tedesca siano molto più rapidi nel colmare le lacune linguistiche, mentre la seconda opzione è stata praticata in maniera analoga in Austria, ma è destinata a decadere. Oltre confine, infatti, avevano riservato il 75% dei posti a studenti austriaci, ma oggi sono chiamati a spiegare per quale motivo formare medici stranieri rappresenti un danno per il sistema sanitario austriaco. Senza giustificazioni, e non ce ne sono, lo sbarramento è destinato a sparire nel 2012. Utopistico, quindi, pensare possa essere replicato nella nostra Provincia”. L’Asus, quindi, invita le istituzioni a guardare in casa “e migliorare le condizioni di studio nei corsi che già sono in essere. Inutile gonfiare la Lub con progetti difficilmente sostenibili quando, in via teorica, tutti gli altoatesini hanno comunque la potenzialità di studiare Medicina qualora lo volessero”.

1 commento:

  1. non riesco a capire perchè in una città come Bolzano, dove le lingue sono importantissime, non facciano invece una facoltà di lingue e letterature straniere o di mediazione linguistica... tra l'altro fattibili a costi quasi zero (se si parla di apparecchiature e laboratori ecc), e forse porterebbe un po' di "coerenza" in questa strana provincia autonoma di cui le lingue sono croce e delizia.

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