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lunedì 15 novembre 2010

I bolzanini bocciano il bidone condominiale «Più costi e meno posti»


Alto Adige — 13 novembre 2010 pagina 26 sezione: CRONACA

BOLZANO. Il nuovo piano rifiuti preoccupa i bolzanini ancor prima di diventare realtà. La testimonianza più concreta arriva dalla piccola folla che ieri ha gremito la sala Giuliani del teatro Cristallo per l’incontro pubblico “Ti rifiuti?” incentrato proprio sul futuro della raccolta in città. I parcheggi che spariranno, il possibile aumento dei costi e i problemi di spazio nell’ospitare un bidone in ogni singolo condominio sono le preoccupazioni più forti dei cittadini. Al tavolo dei relatori l’assessore comunale all’ambiente Patrizia Trincanato, il dirigente Seab Francesco Gallina e il vice presidente degli amministratori di condominio Anaci Thomas Zucchiati. Tra il pubblico anche molti consiglieri comunali, particolarmente agguerriti. Due gli interrogativi pesanti che restano aperti: non esiste una stima dei costi del piano rifiuti per le casse comunali, così come non è possibile quantificare la sanzione prevista dalla Provincia per il Comune in caso del mancato raggiungimento del 60% di raccolta differenziata. «Dobbiamo partire - premette la Trincanato - dal concetto che la differenziazione conviene a tutti, anche per il suo impatto economico: con il nuovo piano possiamo sperare di aggiungere e superare quota 60% di differenziata. La questione dei parcheggi, inoltre, va quantificata in termini globali: a Bolzano contiamo 10.128 stalli e quelli che serviranno al conferimento sono 429 circa a fronte di 18.000 bidoncini. Ogni singola criticità verrà analizzata con incontri frequenti». A difesa del nuovo piano si schiera anche Francesco Gallina: «La raccolta porta a porta e il bidone condominiale garantiscono un maggiore coinvolgimento e senso di responsabilità del cittadino. Di certo, però, il meccanismo va introdotto con dei distinguo che dipendono dalle singole esigenze delle varie zone di Bolzano. La scelta della raccolta condominiale anziché personalizzata è stata fatta perché meno impattante». A delineare un quadro poco roseo all’interno dei condomini ci pensa, però, Thomas Zucchiati: «Potranno sorgere malcontenti per sanzioni amministrative che si ritengono incomprensibili. Bisognerà prestare molta attenzione a queste dinamiche. Già i bidoni dell’umido sono stati fonte di molteplici problemi ancora irrisolti, ora si aggiungeranno anche quelli condominiali. Nessuno vuole fare la guerra, ma forse si possono trovare anche delle alternative». «Qualche dubbio su questo piano - ammette il consigliere comunale Psi Claudio Della Ratta - lo nutro. Rischiamo di innescare nuovi conflitti tra condomini e si perderanno 429 posti sul territorio. C’è un gap del 14% tra la raccolta differenziata attuale (47%) e quello da raggiungere per la normativa provinciale (60%): forse si può intervenire in modo efficace anche attraverso l’educazione, il lavoro nelle scuole e una sensibilizzazione diffusa». Renato Spazzini, direttore ufficio ambiente del Comune, rigetta qualsiasi accusa di speculazione economica «che non è l’obiettivo dell’amministrazione, chiamata a dare una risposta a organi e normative sovracomunali. La nostra è un’ultima spiaggia di fronte alle imposizioni seguite alla messa in deroga da parte della Provincia che ci ha messo al riparo da aumenti di tariffe consistenti. La multa per un conferimento del bidone non conforme è di 100 euro minima, mentre la sanzione provinciale colpisce l’aumento delle tariffe di incenerimento e un inasprimento del contributo comunale alla realizzazione delle strutture: non abbiamo, però, fatto calcoli che la possano quantificare». Nessuna stima, come detto, nemmeno per i costi del piano per l’amministrazione. Guido Margheri, consigliere comunale di Sel, apre alla novità. «E’ necessario considerare il fatto che le alternative, dalle isole ecologiche al mantenimento del sistema attuale, non possono essere considerate plausibili ed efficaci in termini di costo o aumento della differenziata». Difficile, comunque, convincere i bolzanini. «Siamo preoccupati - interviene Francesco Napione - dalla scomparsa di centinaia di parcheggi e dal possibile aumento dei costi: ci sono seri dubbi che il gioco valga la candela». «Ci sono troppo poche informazioni - l’opinione di Sergio Boscarol, Renata Tomi e Dorotea Gasser - e molte strutture di Bolzano non sono pronte a questa rivoluzione. Una sola cosa è certa: tutto il procedimento diventerà più complesso e macchinoso». © RIPRODUZIONE RISERVATA -
Alan Conti

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