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martedì 2 novembre 2010

«Qui abbiamo paura: dormono persino in cantina e sulle scale»


Alto Adige — 29 ottobre 2010 pagina 11 sezione: CRONACA

BOLZANO. «Non basta parlare di sgomberi o di clandestini che vivono a decine in un appartamento, dovete cercare di capire come si vive in queste case di via Garibaldi». E’ camminando lungo la strada che incontriamo K. al portone del civico 20: abita proprio nella casa dello sgombero e ci invita a scoprire la sua realtà. Racconta quello che succede nelle cantine, lungo il giroscale e negli appartamenti. «Partiamo con un dato numerico: su 52 appartamenti solo 16 sono ancora nelle mani di altoatesini. Attenzione che parlo di proprietà e non di inquilini perché alcuni di questi sono affittati a stranieri. Chi dice che i ghetti a Bolzano non esistono non ha mai messo un piede qui dentro». Il tour esplicativo parte proprio dal portone «dove, a ogni ora del giorno o della notte, si trova qualche straniero, in gran parte africani e pachistani, che cerca di forzare l’entrata. Suonano oppure pretendono che da dentro venga aperto. Succede così spesso perché molti appartamenti sono “basi di smistamento”, dove approda chi è appena arrivato in città. Ecco perché alcuni sono abitati da decine di persone. Il fenomeno è talmente comune che dobbiamo cambiare la toppa del portone almeno una volta la settimana». Appena entrati K. mostra il giroscale: un tappeto di pacchetti di sigarette. «Passano le serate qui, dove fumano, chiacchierano e fanno rumore pure in piena notte. Non sono tollerati simili banchetti nelle altre strade, ma in via Garibaldi sì». Poco dopo ci conduce oltre una piccola porta sul retro: in uno stretto corridoio troviamo ammassate biciclette decrepite, immondizia, cartoni di vino e uno stato di avanzato degrado e sporco. «Questi sono in gran parte mezzi rubati: li nascondono qui. Le porte appoggiate sul muro, invece, non sono di questa case, ma si tratta di pezzi di ristrutturazioni fatte in nero che vengono poi abbandonati qui». Le finestre che danno sulle cantine, invece, sono protette da inferriate perché, spaccate, rappresentavano un facile approdo a dormitori di fiducia. Appena fuori dal passaggio che porta sullo spiazzo delle autocorriere c’è un angolo «dove urinano e defecano senza tanti problemi». Scendiamo nelle cantine. «Altra zona di bivacco e danneggiamenti. Addirittura all’interno del vano contatori abbiamo dovuto mettere una grata perché sistemavano i materassi in alto e si arrampicavano per coricarsi la notte. Inutile stupirsi: per mesi abbiamo avuto alcuni stranieri che dormivano lungo le scale». Uscendo all’esterno, mentre incrociamo anche noi un africano che forza il portone, dappertutto si scorgono tracce di abbandono. «Buttano giù la biancheria sulla strada». Sul retro, lato stazione delle autocorriere, il piccolo muretto che divide lo spiazzo dal condominio è costellato da cartacce e immondizia. «Il sottopassaggio dove passano i pullman sarebbe del condominio, ma il Comune, per la servitù di passaggio, ha l’obbligo di mantenerlo decoroso. E’ sempre sporco in modo inverosimile». I residenti, chiedono aiuto «alle istituzioni, soprattutto al Comune, perché qui la situazione è al limite. Noi siamo vessati e abbiamo paura». (a.c.)

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