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venerdì 20 agosto 2010
Aperto il salone cinese: orario e prezzi stracciati I clienti fanno già la coda
Alto Adige — 19 agosto 2010 pagina 16 sezione: CRONACA
BOLZANO. Nelle grandi città italiane ormai è una prassi, per Bolzano è diventato realtà solo da pochi giorni: ha aperto in via Dalmazia il salone “Simpatia”, il primo gestito da una famiglia cinese. I primi giorni l’affluenza dei clienti è continua e la soddisfazione dei titolari evidente. Fanno da contraltare i timori degli acconciatori locali, preoccupati da una politica commerciale agressiva. Il dibattito, quindi, è già aperto. Dopo i bar, dunque, gli interessi del Dragone orientale si spostano verso tinte, tagli e shampoo. La ricetta sul mercato è sempre la stessa: prezzi stracciati, orari extra-large e grande dispiego di manodopera. Il raffronto tra il listino del “Simpatia” e quello di un salone cittadino pescato a caso, però, rende evidente i motivi del boom inaugurale delle forbici con gli occhi a mandorla. Il risparmio, infatti, è forte: si va dai 60 euro per un taglio con permanente e shampoo ai circa 10 per piega e stiratura, passando per i 10 euro dei bambini e i 50 di un colore con taglio e piega. Distanza abissale, pari a 135 euro, per quanto concerne l’acconciatura da cerimonia per spose, anche se bisogna considerare che in questo caso entrano in gioco diverse variabili tra cui, per esempio, il numero di prove. È sui prezzi, comunque, che si fischia l’inizio della partita commerciale. «Certo - ammettono i parrucchieri Elia Carbotie e Sonia Stevanella dei saloni “Magic” ed “Elia” - a livello di mercato una situazione così può spaventare. Bisogna, poi, fare una valutazione qualitativa del lavoro, ma è ancora troppo presto per emettere qualsiasi giudizio. Intanto aspettiamo e puntiamo sulla bontà del nostro servizio». Per ora, comunque, al prezzo da discount si aggiunge l’effetto novità e in via Dalmazia è in atto un’autentica processione di acconciature. «Con i bolzanini - raccontano Lin Dan Dan e Ju Jian Nan in un italiano perfetto - abbiamo subito trovato affinità. La maggior parte di voi ci vuole bene, ma non tutti». Chi si schiera contro? «La concorrenza che sembra guardare con sospetto al nostro listino. Qualcuno ci accusa di non utilizzare prodotti italiani, ma basta venire da noi per controllare e accorgersi subito del contrario». Benissimo, ma com’è possibile guadagnare con uno scarto così ampio rispetto al mercato italiano? «La frequenza e la quantità fanno la differenza. Noi siamo in servizio dalle 8 alle 20.30 senza fermarci e senza vincoli di appuntamento. Non solo, lavoriamo in quattro e accorciamo ulteriormente i tempi. Il guadagno salta fuori». Di solito, però, i bolzanini sono abituati a vedere i cinesi aprire i bar, non saloni d’acconciatura. «Lo so - continua Dan Dan - ma noi non abbiamo voluto perchè i bar sono già troppi. Abbiamo cercato un’altra strada, coinvolgendo tutta la famiglia». Originale per la nostra città, ma non per il resto del Paese. «Infatti noi arriviamo da Milano, dove è piuttosto normale trovare parrucchieri cinesi. Qui sembriamo una scoperta - sorride, sorpresa fino a un certo punto - ma di Bolzano ci aveva già parlato bene una nonna». Nel capoluogo lombardo, dunque, è nato l’amore per le capigliature? «No, ad essere sinceri stiamo imparando in questi primi tre mesi in Alto Adige». Intanto i clienti sembrano incuriositi. «Con questi prezzi val la pena fare un tentativo» spiega Ivona Voz. Ogni tanto ci scappa anche qualche chiacchera in italiano: con il tedesco, invece, come va? «Zero - conclude ridendo Dan Dan - ma col tempo cercheremo di parlarlo. È la nostra prossima frontiera». Anche di mercato? © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti
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