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martedì 31 agosto 2010

La gestrice dello «Stellina»: si fingevano clienti


Alto Adige — 29 agosto 2010 pagina 14 sezione: CRONACA

BOLZANO. Una banda dal modus operandi ben definito, quasi un marchio di fabbrica. Dal bar “Hollywood” di viale Trieste al bar “Stellina” in via Piani d’Isarco il modo di operare della banda del videpoker è sempre lo stesso. A spiegarcelo è Li Jing, titolare del “Stellina”. «Abbiamo subito il furto nei giorni scorsi e si sono portati via 3.000 euro contenuti nelle macchinette». Il piano prevedeva, comunque, un attento sopralluogo. «Avevo notato, nei giorni antecedenti al furto, tre ragazzi stranieri che venivano qui con regolarità senza che io li abbia mai visti in precedenza. Per un bar di quartiere come il nostro non è una scena così usuale. Pur sentendomi un poco in soggezione per il fare furtivo che dimostravano non mi sono preoccupata più di tanto e ho semplicemente pensato a qualche nuovo arrivato nella zona». Solo qualche giorno dopo, però, Li scoprirà che non era proprio così. «Si mettevano in due al bar e uno giocava con i videopoker. Facevano a turno, dandosi il cambio: evidentemente controllavano la zona e studiavano in che modo agire. Non mi sembra un caso che dopo il furto non mi sia più capitato di vederli al nostro bancone». Una scrupolosa analisi del luogo, insomma, prima di passare all’azione. «La notte del colpo hanno spaccato il vetro dall’esterno e sono entrati dal retro del bar, nel punto meno visibile per eventuali passanti o residenti che si fossero affacciati sul balcone». Una volta entrati si è passati allo scasso delle macchinette. «Aperte in due - ci mima con la mano Li Jing - e ripulite totalmente». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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