Cerca nel blog

domenica 22 agosto 2010

Don Bosco: furti in serie in chiesa


Alto Adige — 21 agosto 2010 pagina 17 sezione: CRONACA

BOLZANO. Un filo con una calamita per prelevare le monete infilate dai fedeli come contributo ai lumini della chiesa di Santa Maria in Augia in piazza Don Bosco. Il furto blasfemo è accaduto nel pomeriggio di Ferragosto, quando il custode, davanti ai monitor della parrocchia con le riprese a circuito chiuso, si è accorto dello strano armeggiare di un signore vicino al recipiente del portacandele. Immediata la corsa per fermare il ladro che, da par suo, si è dato alla fuga. Subito dopo è partita la chiamata alla Polizia che, una volta visionati i filmati ha identificato e denunciato per furto A.D. di 32 anni. «Rubare in chiesa? Succede di frequente in tutte le chiese della città, anche da noi». Don Andreas Seehauser, giovane parrocco della comunità tedesca di Don Bosco, prova a minimizzare ma, di fatto, scoperchia un pentolone poco gratificante. «È normale dover fare i conti con questo tipo di microcriminalità. Si tratta di furtarelli minimali e anche in questo caso parliamo di un bottino di meno di una decina di euro». Il furto in chiesa può essere connesso con la generale difficoltà economica? «Non credo - ribatte don Andreas - perchè ricordo anche in passato questi episodi. Difficilmente chi si presta a questo è un disperato, più che altro ci troviamo di fronte a dei colpi di testa». I soldi dell’elemosina, comunque, servono di solito alla piccola quotidianità della chiesa. «Una parte la usiamo per l’acquisto delle candele, il resto serve alla gestione della parrocchia. Ripeto, non ci troviamo al cospetto di grandi cifre, ma capisco l’amarezza che possono provare i fedeli a sapere che le loro elemosine e i loro atti di generosità rischiano di essere vanificati in questo modo piuttosto antipatico». Con Don Bosco, però, il rapporto non è sempre stato rose e fiori: nel 2007, infatti, lo stesso don Andreas impedì ai ragazzini di sostare sulla scalinata antistante Santa Maria in Augia. «Sporcano, insudiciano e fanno schiamazzi, questa è una proprietà privata» la motivazione. Non sarebbe più educativo, sia per i ragazzi sia per il ladruncolo, tentare un cammino di educazione interno alla chiesa? «Non è possibile - taglia corto Seehauser - perchè manca la volontà. Con i genitori dei ragazzini abbiamo tentato di incontrarci, ma si sono presentati in tre, mentre il ladro, di certo, non possiamo costringerlo a collaborare». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

Nessun commento:

Posta un commento