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martedì 24 agosto 2010

Il rione Ortles difende la sua piazzetta


Alto Adige — 23 agosto 2010 pagina 10 sezione: CRONACA foto: DLIFE

BOLZANO. Il rione di via Ortles ne ha fatto il proprio simbolo e la difende: la “piazzetta” va preservata da vandalismi, schiamazzi notturni e microdelinquenza. La vita sociale della zona, infatti, pulsa lungo l’asse che, tra i cortili, lega piazza e parco giochi, dove con la bella stagione si incontrano le famiglie che festeggiano i compleanni e stringono amicizia. Senza intaccare la memoria di Anna Frank, che è doveroso ricordare nell’odonomastica cittadina, bisogna ammettere che la piccola piazza tra le case di via Ortles è per tutti i residenti semplicemente “la piazzetta”. Di fatto un nomignolo che tradisce un affetto particolare, imbevuto dal forte senso di appartenenza tra gli abitanti, capace di estendersi anche al piccolo parco limitrofo. Uno spiazzo che se non può essere, per dimensione, il centro del quartiere è senz’altro il punto nevralgico del rione. La forte valenza sociale, però, ha un suo contraltare da scontare: problemi di chiasso, piccoli vandalismi e alcune storture nelle infrastrutture. «Da 30 anni frequento queste strade - racconta Wilma Nicola - e posso dire che da sempre la piazza è un punto di ritrovo. Chi è più anziano, però, giura che nel passato questa funzione aggregativa. Bisogna ammettere, comunque, che ultimamente la situazione a livello di rumore e sicurezza è peggiorata». Sotto al piccolo gazebo del parco, intanto, alcune famiglie stanno festeggiando i due anni di una bimba: scena abituale con la bella stagione. «Cerchiamo - spiega Elisabetta Pinzani - di sfruttare al meglio questi spazi. C’è amicizia tra noi ed è giusto trovarsi. Leverei, però, la fontana pubblica che è sempre spenta e rappresenta un pericolo per i bambini». Giampiero Nobili si allinea: «È inutile, al suo posto ci vedrei bene una sabbiera». Paolo Mattevi è uno degli invitati alla festicciola: «È il bello della zona. Sarebbe opportuno, però, mettere qualche albero in più per ombreggiare i giochi che oggi son totalmente al sole». A chiaccherare sul muretto troviamo Monica Di Lucio e Carla Scapin. «La piazzetta va bene così, è servita e funzionale. Per noi, comunque, sarebbe bello riuscire a evitare che i ragazzi scrivano dappertutto». Radames Papparella ci avvicina: «Vedete? La forza di questo rione sono i rapporti di amicizia che si riesce a instaurare con i vicini e gli inquilini dei condomini intorno. Di contro credo che l’amministrazione e il quartiere potrebbero pensare di organizzare qualche manifestazione in più, anche per i giovani». Angela Di Guida è cresciuta tra queste case «dove la vita sociale è un punto di forza. Certo, negli ultimi tempi è aumentata la delinquenza, con troppi stranieri che non sempre si comportano bene. C’è, poi, un piccolo bar gestito da cinesi che alla sera è particolarmente fracassone». Nel bel mezzo della piazzetta, intanto, c’è la pizzeria “Bella Napoli”, gestito da una famiglia partenopea. «La conformazione del rione - spiegano Teresa Esposito e Francesco Orfanello - ci aiuta nel sentirci un punto di riferimento per chi abita qui intorno. Il rapporto con i residenti, infatti, è buono e per aumentare l’offerta ricreativa abbiamo anche creato una piccola sala giochi. Certo che a volte alla sera sarebbe bene divertirsi senza arrecare disturbo agli altri, in particolare agli anziani. Gli eventi organizzati in questa piazza, poi, non sono tantissimi e bisognerebbe creare qualcosa per attirare anche chi abita in zone diverse». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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