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martedì 10 agosto 2010
Viale Trento: «Basta delinquenza»
Alto Adige — 08 agosto 2010 pagina 15 sezione: CRONACA
BOLZANO. La presunta violenza di un medico su una donna con problemi pischici è solo l’ultima goccia nel vaso della sopportazione dei residenti in viale Trento. Riuniti in Comitato hanno deciso di alzare di nuovo la voce: «Il Comune ci aiuti a uscire dall’incubo». È una maggiore sicurezza, chiaramente, la chiave per la serenità che gli abitanti chiedono con insistenza all’amministrazione. La prostituzione, per esempio, è ormai una prassi notturna talmente diffusa «che gli autobus - raccontano - fanno lo slalom tra le macchine dei clienti in sosta sulle corsie preferenziali. Loro contrattano sul prezzo delle prestazioni e il servizio pubblico deve districarsi: una scena davvero paradossale». A questo si aggiunge un difficile rapporto con la folta comunità di extracomunitari che popolano viale Trento, simboleggiato perfettamente dalle polemiche sulla possibile moschea, così come dai frequenti episodi di tensione e microdelinquenza. Tutto questo, chiaramente, contribuisce pure a mettere al tappetto l’appettibilità immobiliare degli appartamenti della strada e defilarsi diventa perciò operazione impossibile. «Alcuni di noi provano con insistenza a vendere le proprie case - raccontano i membri del Comitato - ma nemmeno a prezzi stracciati si può avere la possibilità di passare anche solo ad una semplice contrattazione. La verità è che il degrado complessivo, che l’amministrazione non contrasta, rappresenta la nostra gabbia. Nessuno, a ragione, ha voglia di prendere il nostro posto in un incubo che ti impedisce di mettere piede fuori non appena cala il sole». Lo strale accusatorio, dunque, è principalmente diretto verso il Comune e a sorreggere politicamente il “Comitato per la qualità della vita in viale Trento“ (questo il nome per esteso) c’è il consigliere di Unitalia Luigi Schiatti. «L’unico - riprendono i residenti - che ci abbia appoggiato concretamente. Non si capisce perchè piazza Municipio non provi nemmeno a prendere delle contromisure: si potrebe riaprire la via al traffico o predisporre maggiori controlli delle forze dell’ordine. Basterebbe cambiare la mentalità e considerare viale Trento per quella che è: una delle porte principali al Centro cittadino, dove passano tutti i bus dei turisti. Invece nemmeno ci portano più gli addobbi natalizi». Il Comitato, dunque, chiede di partire da un piccolo gesto. «Lo stesso arredo urbano migliorato potrebbe confortarci: abbiamo provato a parlarne all’assessore Klaus Ladinser ma fa orecchie da mercante». Chi prova a metterci un filo di ottimismo è Luisa Cologna: «Prima della violenza ero un poco confortata dal fatto che la confusione fosse leggermente diminuita. Forse - scherza - la microcriminalità era semplicemente in vacanza. L’illuminazione, però, lascia veramente a desiderare e so che i giovani hanno timore ad uscire da soli, specialmente le ragazze. È un peccato. Sicuramente molto ruota attorno all’arrivo o meno della moschea: dovesse comparire anche quella temo che la situazione potrebbe anche precipitare». «Non capisco come sia lontanamente concepibile - interviene Roberto Bruno - proporre una moschea dentro un condominio
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