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giovedì 5 agosto 2010
Il Comune: gestiremo l'asilo Dante dal 2011
Alto Adige — 04 agosto 2010 pagina 13 sezione: CRONACA
BOLZANO. Il Comune prenderà in carico l’asilo “Dante” a partire dal 2011 come da accordi, non un giorno prima. Il sindaco Spagnolli, quindi, invita la società e il suo presidente Giulio Clamer «ad assumersi le proprie responsabilità». Le mamme dei bambini iscritti in via Claudia Augusta, intanto, sono disorientate e con la necessità di riempire molti punti interrogativi sul futuro. La struttura, infatti, rischia di non riaprire a settembre per la mancanza di risorse necessarie alla gestione dell’anno scolastico. La società “Dante Alighieri”, infatti, chiede l’intervento della mano pubblica, ma da piazza Municipio il “niet” è deciso: «Come da accordi, ce ne occuperemo a partire da settembre 2011». Col cerino in mano, dunque, rimangono le famiglie dei 70 bambini iscritti, così come 7 insegnanti e 4 ausiliarie in ansia per il proprio posto di lavoro. «Siamo davvero preoccupate e spiazzate dalle dichiarazioni di Clamer - spiegano Giusi Desiato e Barbara Testini, fondatrici del comitato per la salvaguardia dell’asilo che ha raccolto 2.000 firme nei mesi scorsi contro la ventilata chiusura - dato che il Comune ha fatto tutti i passi che doveva fare, prendendosi in carico la gestione e la ristrutturazione dell’edificio a partire dal 2011. I fondi, oltretutto, ci risultano stanziati quindi non c’è ragione per lanciare questo tipo di allarme». Il sindaco, dal canto suo, conferma di «aspettare il diritto di superficie perchè prima non intendiamo operare su un edificio che non è ancora di nostra proprietà. Se la società “Dante Alighieri” vuole tirarsi indietro per il prossimo anno scolastico se ne assuma le responsabilità con gli abitanti del quartiere di Oltrisarco. Saranno loro, in quel caso, a non garantire un servizio». Una tirata d’orecchio alle “Dante” arriva anche dal consigliere di circoscrizione Giovanni Barborini: «Bisogna gestire meglio la comunicazione ed evitare di spargere ingiustificati allarmismi». Eva Gerardi, madre di uno degli iscritti all’asilo, non nasconde un gesto di stizza. «All’atto dell’iscrizione mi avevano assicurato che tutto era a posto. Adesso ci troviamo senza più certezze, anche perchè questa soluzione, per posizione e parcheggio, è davvero la più comoda». Paola Grumser e Daniela Perchinelli lavorano al “Dante” come ausiliarie da anni. «Ci hanno promesso ampliamento e ristrutturazione, mentre adesso ci troviamo con un grande punto interrogativo. Si tratta, oltretutto, di un pezzo di storia per il quartiere oltre che un servizio importante che sarebbe un peccato affossare. Chiediamo a tutti di trovare una soluzione senza arrivare a settembre con l’acqua alla gola». Barbara Malfatti, Alessandra Previato e Deborah Fontana discutono del destino dell’asilo all’ombra del vicino parco Mignone. «È impensabile che a settembre, in una sola settimana, decidano di spostare più di settanta bambini. Chiaro che molte di noi sono davvero preoccupate, anche perchè i nostri figli nella struttura si trovano molto bene e cambiare sarebbe deleterio». Monica Fasolo allarga le braccia: «Ho appena spostato mio figlio al “Dante” e adesso forse me lo chiudono. Paradossale». Silvia Cazzaniga, invece, guarda al quartiere nel suo complesso «che si espande con nuove famiglie al Mignone e in via del Parco e rischia di perdere un asilo. È davvero un controsenso». Fiduciosa, al contrario, Patrizia Masetti: «Ho il sospetto che siano tutte piccole mosse politiche ma alla fine l’anno scolastico partirà normalmente perchè è impensabile che accada il contrario». Chiusura dedicata ai ricordi di Giovanna e Nora Antinoro: «In quell’asilo ci sono passati i figli delle acciaierie, poi gran parte degli abitanti del quartiere. In molti sono conosciuti tra quelle mura con le suore. Per Oltrisarco vedevamo correre i piccoli con il grembiule: è un’istituzione, un ricordo e un bell’edificio. Va salvato». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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