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martedì 10 agosto 2010

Viale Europa dice no alla sala giochi


Alto Adige — 08 agosto 2010 pagina 16 sezione: CRONACA

BOLZANO. Non si arrendono i residenti del condominio “Prisma” in viale Europa all’interno del quale aprirà a breve una nuova sala giochi. Schiamazzi notturni, frequentazioni dubbie e mancanza di parcheggi sono le preoccupazioni legate alla vivibilità, mentre dal punto di vista etico si rimarca l’inoppportunità di aprire un simile esercizio nei pressi di quattro scuole e alcuni laboratori protetti. Senza contare la pericolosa attrattiva che potrebbe avere per i giovani della zona la presenza di giochi d’azzardo che crea qualche apprensione nelle famiglie. «Non mi sembra proprio il luogo ideale - il commento di Ugo Gallo - considerando che ci sono zone più idonee a queste attività. Penso, per esempio, a via Resia, nella struttura che già ospita il Bingo, oppure in zona industriale. Fatto sta, comunque, che la proliferazione di questi esercizi in città è continua e preoccupante da un punto di vista sociale». «La situazione non è allegra - si duole Gianfranco Magnanini, una delle anime della protesta del condominio, che ci mostra le planimetrie del nuovo esercizio - perchè penso che alla fine questa sala giochi la apriranno. Siamo preoccupati per diversi motivi. Intanto se la chiusura è fissata alle 23 nulla impedisce che gli avventori si fermino a fare rumore fuori dall’esercizio come già avviene in altri bar, poi è sconsiderata l’idea di aprire vicino a quattro scuole e a luoghi dove vengono a curarsi persone con problemi. Considerando la carenza cronica di parcheggio, poi, è facile ipotizzare che troveremo sempre auto in sosta proprio all’imbocco del nostro garage interrato. C’è, infine, lo sfiato della stanza fumatori puntato esattamente fuori dal nostro portone: non mi sembra il massimo della salute». Il progetto della sala giochi, comunque, è di quelli ambiziosi. Due piani: nell’interrato cinque tavoli da biliardo e, di sopra, un bar con tavolini e postazioni gioco. «Questa novità non può che condurci a un degrado - la valutazione pessimista di Angela Merseburger - perchè, inutile nasconderselo, dal punto di vista etico e di frequentazione la sala giochi non è certo una biblioteca. C’è preoccupazione, inoltre, in chi ha figli giovani: può essere un elemento di pericolo. Chiaro, comunque, che il grado di disagio dipenderà molto da come verrà gestita l’attività». Alessandro Festi e Chiara Fabris concordano: «Finchè non ci sarà una regolamentazione più severa non si potrà fare nulla. Il rilascio delle licenze va controllato meglio perchè non è ammissibile che tutti gli studenti di Max Valier, Ada Negri, Stifter e Pestalozzi debbano anche solo correre il rischio di essere attratti da una pratica pericolosa come quella del gioco d’azzardo. C’è, poi, tutto il discorso relativo alla possibilità di schiamazzi notturni che, ovviamente, dal punto di vista della qualità della vita preoccupa un poco tutti i residenti del condominio “Prisma”». Giovanni Boba, invece, scuote la testa: «Non sanno più cosa inventarsi per metterci in difficoltà e seminare trappole alla goiventù. Renderla così facilmente accessibile è un errore». C’è, però, anche chi non palesa particolari timori. «Se devo essere sincero - ammette Toni Cucuzza - questa vicenda non mi turba particolarmente e non mi fascerei la testa ancora prima di verificare se e quanto sarà il disturbo arrecato e l’attrattiva verso i giovani». Sulla stessa linea Gabriele Odorizzi: «Pensi - scherza - che sono talmente preoccupato che ignoravo arrivasse proprio una sala giochi. Francamente non mi cruccio più di tanto». Le speranze dei residenti che vorrebbero un intervento in extremis da parte della Provincia, però, sono destinate a rimanere tali. Il presidente Luis Durnwalder, infatti, nel rispondere in una lettera agli abitanti ammette «che non ci sono margini per revocare la licenza senza esporre l’amministrazione ad una richiesta danni». Più probabile si pensi a una nuova regolamentazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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