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martedì 10 agosto 2010

Il Quartiere: riaprire viale Trento al traffico


Alto Adige — 09 agosto 2010 pagina 07 sezione: CRONACA

BOLZANO. «Riaprire la strada al traffico per aumentare il passaggio nella zona e tentare di arginare l’isolamento dei residenti che si sentono minacciati dalla microcriminalità». È questa l’idea comune dei consiglieri della Circoscrizione di Centro-Piani-Rencio cui compete viale Trento. L’ultimo episodio di violenza sessuale ai danni di una donna con problemi psichici ha riacceso le polemiche sulla sicurezza della strada ostaggio, secondo il comitato dei residenti, di prostituzione e microdelinquenza. «Le forze dell’ordine - dichiara il presidente svp del Quartiere Rainer Steger - pattugliano bene la zona e i controlli sono frequenti. Più di tanto, però, non possono fare e, sopratutto contro la prostituzione, non hanno molte carte da potersi giocare. Evidente che riaprire la strada al traffico potrebbe essere utile nel tamponare alcune situazioni di tensione tipiche delle zone dove non si registra molto passaggio». Steger, poi, lancia una proposta provocatoria: «Il fenomeno della prostituzione non è arginabile solo con i controlli frequenti della polizia. Quelo che veramente potrebbe servire sarebbe la riapertura delle case chiuse che taglierebbero le gambe al racket della malavita». Contrariato anche il consigliere Pdl Generoso Rullo: «In consiglio, il prossimo 25 agosto, porteremmo diverse proposte tra cui l’apertura alle macchine e una maggiore illuminazione». «Sarebbe bello - riprende Stefano Lucchi della Lega Nord, partito che ha sostenuto costantemente il comitato - poter sfruttare meglio il parco delle Religioni organizzando mostre ed iniziative culturali che rendano la zona di viale Trento più vissuta e meno ghettizzata». Antonella Schönsberg, Pd, è la prima a tirare parzialmente il freno sulla riapertura alle auto. «Forse migliorerebbe la sicurezza, ma inizierebbero le proteste per il traffico. È innegabile, però, che bisogna trovare delle soluzioni a questa situazione delicata. Va detto, comunque, che una violenza sessuale è da stigmatizzare sempre e ovunque accada». Chiude il giro di opinioni Günther Walcher dell’Svp. «I controlli, forse, potrebbero essere anche più frequenti ed accurati. È evidente che ci troviamo di fronte a un problema sociale che va affrontato una volta per tutte nel tentativo di trovare una soluzione efficace». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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