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sabato 7 agosto 2010

Invalsi: scuole medie appena sufficienti


Alto Adige — 06 agosto 2010 pagina 16 sezione: CRONACA

BOLZANO. “Sanza’nfamia e sanza lodo” direbbe uno che tra i banchi di scuola si accomoda piuttosto bene come Dante Alighieri. I risultati della prova Invalsi della terza media, infatti, lasciano in provincia di Bolzano un sapore agrodolce. Diversi gli aspetti positivi che fanno da contrappeso a qualche criticità che la scuola altoatesina fatica a scrollarsi di dosso. Di pregio, sicuramente, il trend triennale che indica un chiaro miglioramento delle prestazioni: dai sette punti sotto la media nazionale in italiano nel 2007/2008 oggi nella stessa disciplina incassiamo un surplus di 1,22, mentre in matematica passiamo dal -6,22 di tre anni fa allo 0,65 di quest’anno. Nel complesso, quindi, si registra un miglioramento di 8,32 punti nei temi e 6,87 nei calcoli. «È l’aspetto più confortante di questi risultati - l’opinione dell’assessore Tommasini - anche perchè era quello che avevamo chiesto alle scuole con un’organizzazione ad hoc». Bene anche il dato che ci vuole, nel complesso, sopra la media nazionale. In italiano, infatti, incassiamo una percentuale di 62,1 risposte corrette contro le 60,4 italiane, mentre in matematica il pur basso 52,1 è sufficiente a superare il 51,1 del Belpaese. Nota dolente, però, il fatto che lo scarto è, come giudicato dalla stessa Invalsi, «statisticamente insignificante». Non solo, i nostri studenti risultano anche i meno preparati di tutto il Nord, staccati di gran lunga dalle punte d’eccellenza di italiano in Valle d’Aosta (65,9) e matematica in Friuli (56,6). In entrambe le materie, dunque, prendiamo le vesti di fanalino di coda. A permetterci di respirare sopra la linea di galleggiamento dello standard nazionale è il fenomeno di un’Italia a due velocità che vede il Mezzogiorno arrancare e abbassare la media. Curioso lo scorporo dei risultati per genere: in italiano sono le femmine a fare la voce grossa battendo i coetanei 62,3 a 61,8, ma i maschi si prendono la rivincita con numeri e figure dove superano le studentesse 54,2 a 49,9 (dato considerato al limite minimo dai valutatori). Suggerisce una riflessione anche la divisione tra gli esiti per gli alunni autoctoni e stranieri. I primi registrano 64,9 in italiano e 53,8 in matematica, i secondi rispettivamente 49,3 e 44,5. Tutti valori ampiamente nei range nazionali, il che sembra disinnescare il pericolo di un freno didattico della componente immigrata. Il Nord-Est, oltretutto, è con il 14,7% la macroregione con più stranieri nelle scuole. Medaglia al merito, inoltre, agli studenti italiani altoatesini che sono statisticamente i meno “copioni” di Italia presentando un numero di risposte “anomale” risibile. Buon segnale anche le lievi differenze tra singole scuole che indicano un sistema piuttosto omogeneo, senza istituti di serie A e B. «Ci rende felici - riprende Tommasini - la possibilità di contare su un complesso di scuole qualitativamente compatto. La stessa onestà e serietà con la quale abbiamo svolto l’esame si riflette nel dato sulle copiature». In totale, comunque, le scuole coinvolte sono 18, 1.280 gli alunni che hanno sostenuto la prova e 360 i campionati, ovvero solo il 28%. Possiamo fidarci dei dati? «Dobbiamo tenerne conto - la risposta della sovrintendente Nicoletta Minnei - ma non considerarli indicatori assoluti di qualità». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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