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domenica 1 agosto 2010

Decine di furti nelle profumerie


Alto Adige — 31 luglio 2010 pagina 23 sezione: CRONACA

BOLZANO. L’ultimo furto in una profumeria è dell’altroieri, decine nelle ultime settimane. Gli ammanchi nelle casse dei commercianti nelle ultime settimane sono pari a decine di migliaia di euro, tanto da spingerli a rivolgersi ai poliziotti di quartiere. La denuncia arriva dai neogzi del Centro: «Ci troviamo a che fare con vere e proprie bande dedite al taccheggio. Dietro ai furti c’è una regia». I commercianti specializzati, quindi, si sono stufati. «I furti, a mio parere, sono anche più delle vendite» la dichiarazione senza mezzi termini di Cristina Saraceni di “Acqua e Sapone”. Perchè rubare proprio i profumi? Da una parte la relativa “facilità” del furto, con confezioni generalmente poco ingombranti, dall’altra la possibilità di alimentare un mercato del “tarocco” anche fuori città. La frequenza, per bocca degli stessi esercenti, è impressionante e la tecnica più diffusa è quella che prevede una schermatura in carta stagnola di una borsa che possa eludere i controlli del sistema di protezione elettronico. «Se ci capita di subire furtarelli? - scherza Joseph Markt, titolare dell’ominima profumeria in piazza Walther - questa è una domanda retorica. Diciamo che un giorno sì e uno no ci fregano qualcosa». Le conferme, seppur con frequenza minore, arrivano dal vicino “Douglas” per bocca della responsabile Marieka Bolongino e la vice Marinela Reke. «In un anno saranno 15-20 casi. Per fortuna che sappiamo che le marche note sono le più quotate ed evitiamo di esporne in grandi quantità». «Ogni giorno rubano qualcosa - la statistica di Angela Fragale di “Cad“ - e per i profumi la classica metodologia è quella di levare la boccetta della scatola, staccando gli anti-taccheggio. Personalmente credo che poi vengano rivenduti su altri mercati. La soluzione? Noi abbiamo allertato i poliziotti di quartiere, ma posso anche capire che il fenomeno sia talmente diffuso da rendere impossibile un controllo capillare». Manuela Freguglia descrive un furto “ragionato”. «Credo che alcune organizzazioni studino anche i periodi in cui siamo in poche. Diciamo che ho la sensazione che ci tengano d’occhio». Il taccheggio colpisce anche Erika Mair, responsabile di “Thaler”. «Succede troppo di frequente, purtroppo». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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