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domenica 22 agosto 2010

Gli acconciatori bolzanini: vincerà la qualità


Alto Adige — 20 agosto 2010 pagina 14 sezione: CRONACA

BOLZANO. Imbracciano lo scudo della qualità i parrucchieri bolzanini di fronte all’arrivo della concorrenza cinese dai prezzi stracciati. L’apertura del salone “Simpatia” in via Dalmazia spariglia le carte in modo vistoso. L’alto standard del servizio, dunque, viene sbandierato dagli acconciatori bolzanini come la possibile contromossa in quella che si configura come una nuova frontiera del mercato cittadino. Si ripropone, quindi, una diatriba “storica” del commercio: perizia del prodotto che impiega più tempo e che, teoricamente, costa e vale di più oppure produzione in serie che dura meno e richiede al cliente un esborso minore con una qualità, altrettanto teoricamente, più bassa? La risposta dei parrucchieri autoctoni è tutta nelle parole della loro rappresentante all’interno della Cna Stella Falcomatà. «Scegliamo la linea della professionalità e dell’accuratezza di quello che offriamo. I listini stracciati dei cinesi ci spaventano fino a un certo punto perchè rimaniamo convinti che l’alto livello di specializzazione e qualifica che il nostro settore ha raggiunto negli anni siano la migliore garanzia. Il cliente, quando si tratta del taglio di capelli, tende a cercare il professionista di cui si fida, anche se si tratta di spendere qualcosa in più. Per ora, comunque, dobbiamo tenere conto dell’effetto novità del “Simpatia”». Girando i coiffeur cittadini gli acconciatori si allineano a questa posizione. «I capelli - spiegano Paola Brida ed Evelyn Mazzucchi del salone “Why not?” - sono importanti e vale la pena cercare un buon servizio. Bisogna valutare come lavorano i cinesi, ma già i prezzi così bassi suscitano qualche perplessità sull’accuratezza del lavoro. Immagino, inoltre, che le spese siano simili alle nostre, quindi o il guadagno è risicato oppure i prodotti, anche se italiani, non sono di prima qualità o, infine, la frequenza dei clienti deve essere talmente alta da non permettere una particolare precisione. Ricordiamoci, poi, che per aprire c’è bisogno di una qualifica professionale e i cinesi, in questo, si stanno facendo aiutare da qualcuno del settore. Di fatto, come hanno ammesso loro stessi, sono alle prime armi, quindi possiamo contare sul prezioso vantaggio dell’esperienza lavorativa». Jadinica Bernardi ci fornisce la sua opinione da cliente: «Non mi farei mai mettere le mani in testa da un parrucchiere di cui non mi fido. Il boom del salone cinese mi sorprende perchè non è come un bar dove al massimo si è costretti a sorseggiare un caffè fatto male». I fedelissimi, insomma, non sembrano attratti dalle sirene di bassa spesa, nemmeno in tempo di carovita. «Così dicono tutti - sorride Mauro Frisanco di “Jean Louis David” - ma può essere che qualcuno si faccia incuriosire. È normale che si vada in cerca della novità, sopratutto nei primi giorni di apertura di un esercizio commerciale. Logico che siamo un poco preoccupati, tuttavia speriamo che la qualità venga riconosciuta». Dal salone “Morena” l’omonima titolare Morena Finatti esprime la sua opinione. «Vediamo se sapranno mantenere un “giro” così cospicuo. Ritengo che la professionalità e l’esperienza possano sempre fare la differenza, oltre ai prezzi. Il listino non può essere l’unica discrimine nella scelta del proprio parrucchiere. Esistono molte altre componenti che rientrano nel giudizio del cliente: tra queste, logicamente, la soddisfazione o meno per la qualità del taglio». Maurizio Boragine con il suo “Mister” va dritto per la sua strada: «Non mi curo del fenomeno cinese perchè è evidente a tutti che il tempo impiegato è proporzionale alla buona riuscita del taglio. I clienti stanno attenti anche a questo e non cambieranno tanto facilmente». Ammette un poco di inquietudine, infine, Anna Bardossi dell’omonimo salone. «Felici di certo non siamo. Pensare che fino a qualche anno fa c’era una tabella con i prezzi minimi e massimi consentiti. Oggi, purtroppo, rimane solo un’indicazione consigliata, ma non un obbligo. Con l’arrivo dei cinesi chi rischia di pagarne le conseguenze, alla fine, siamo noi bolzanini». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

1 commento:

  1. ah perche secondo voi tutti gli altri sono in gamba?? ma sapete quante volte ho pagato un sacco di soldi e non ero per niente contento?
    sono favorevole ai cinesi.

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