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martedì 24 agosto 2010

Duzzi: la Procura non ci ferma


Alto Adige — 23 agosto 2010 pagina 09 sezione: CRONACA

BOLZANO. «La dichiarazione della procura in merito al numero civico del “Twenty” non sposta di una virgola la nostra intenzione di andare fino in fondo nell’iter di giustizia». Dado Duzzi, vicepresidente dell’Unione Commercio, va dritto per la sua strada e non si cura più di tanto del pronunciamento che, di fatto, avvicina il nullaosta definitivo delle licenze che Podini ha ricevuto per il civico 20 di via Galilei. Per la Procura, infatti, l’intero complesso che ospiterà il centro commerciale rientra nella licenza rilasciata per via Galilei 20. «Esiste - ribatte Duzzi - una sentenza del Tar che esprime esattamente il contrario, quindi staremo a vedere. A questo punto resta poco da fare o da dire se non affidarsi completamente nelle mani della giustizia e di una sentenza che dovrà finalmente fare chiarezze e mettere la parola fine a questa diatriba». Una delle architravi della sentenza del tribunale amministrativo, infatti, poggiava proprio sulla vertenza relativa al numero civico: il tribunale aveva dato ragione all’allora avvocato capo Marco Cappello che aveva sostenuto come le licenze di Podini potessero essere utilizzate esclusivamente per il numero 20, mentre gli edifici dell’ex “C+C” sarebbero stati ubicati al 22 e il 24. L’altro giorno il pronunciamento contrario: i ricorsi dell’Unione, però, non subiranno frenate o particolari scossoni. «No, assolutamente - ribatte Duzzi - ormai l’iter è avviato e di certo non ci fermeremo adesso». Duzzi, in conclusione, arriva anche a ipotizzare una tempistica di massima: «In ottobre dovremmo finalmente arrivare a sentenza con una risposta chiara». Intanto si attende l’udienza davanti al Consiglio di Stato. Sono due, comunque, i ricorsi presentati dall’Unione Commercio: il primo è di carattere urbanistico, relativo al cambio di destinazione d’uso della zona, presentato al al tribunale amministrativo regionale in maggio, mentre il secondo riguarda le licenze commerciali al dettaglio in zona produttiva. Giovanni Podini, presidente del gruppo Agri, si era già espresso causticaente sulla questione. «Certe lobby monopolistiche - le sue parole - hanno fatto fallire uno dopo l’altro progetti come “Mebo Center”, “Electronia” o “Trony” ma stavolta si troveranno al cospetto di un osso più duro, sostenuto da tante parti sociali, compresi sindacati e consumatori. Diversi bolzanini, infatti, chiedono con insistenza una maggiore concorrenza in città che possa, in qualche modo, abbassare i prezzi al cliente». Le licenze comunali, comunque, hanno una storia travagliata: il sindaco Spagnolli, infatti, prima le aveva revocate poi le ha nuovamente convalidate in giugno. «Evidentemente - spiega l’avvocato dell’Unione Federcico Mazzei dello studio Dragogna - si è spaventato per l’ingente rischiesta di danni presentata da Podini stesso dopo la prima revoca da parte del Comune». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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