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domenica 22 agosto 2010
Skate park pericoloso i ragazzi ora chiedono risanamento e sicurezza
Alto Adige — 20 agosto 2010 pagina 17 sezione: CRONACA
BOLZANO. Chiodi arruginiti e sporgenti, buchi da far passare il busto di un ragazzo nelle strutture e un corollario di pedane che si sganciano o dislivelli improvvisi. Si presenta così lo skate park delle passeggiate del Talvera e anche così, oltre alla naturale spericolatezza degli sport praticati, si spiegano i numerosi incidenti che si succedono con crescente regolarità sulle “rampe”. Per chiedere che la zona venga riportata entro i limiti di sicurezza è sceso in campo un poker di giovani consiglieri comunali: Tobias Planer e Rudi Benedikter (Verdi-Projekt Bozen), Andreas Dorigoni (Svp) e Angelo Gennaccaro (Udc). Florian Seebacher, invece, fa da portavoce dell’associazione “Sk8 Project” che dal 1998 rappresenta gli skateboarder bolzanini e che nel 2002 salutò con entusiasmo la costruzione delle rampe. «È evidente - le sue parole durante la conferenza stampa - che sia necessario un intervento di risanamento. La sruttura in legno, necessita di manutenzione: potrebbe costare sui 110-120 mila euro. Bisogna anche risolvere una volta per tutte la questione delle competenze tra Provincia e Ssv Bozen». A guidarci nel tour dei pericoli del parco delle rampe sono gli stessi fruitori dell’impianto: i ragazzi. «Ci sono delle assi di legno - racconta Alex Callegaro con un braccio ingessato, “souvenir“ dello stesso skate park - che utilizziamo per fermarci. Bene, quelle si sollevano creando delle voragini pericolose. Non è bello quando passi sopra un ostacolo di questo tipo in piena velocità». Alessandro Mani e Fabian Pirchler ci indicano un livellatore al terreno del “bank”: piccola rampa per determinati esercizi acrobatici. «Il componente si sfila e lascia un piccolo gradino: può non essere avvertito dalle biciclette ma rappresenta un pericolo per roller-blade o skateboard». Lungo la rampa chiamata “spina”, invece, si contano diversi buchi, mentre sotto un altro piccolo basamento spuntano dei chiodi arruginiti. «Pochi giorni fa - raccontano i ragazzi - un nostro amico si è tagliato con una vite sporgente. Una brutta ferita». Poco più in là, infine, un rivestimento di pvc si solleva scoprendo un altro buco che scende diretto sul terreno. Ci sarebbe, però, una soluzione che risolverebbe definitivamente la questione. «Negli Stati Uniti - spiega Planer - questo tipo di impianti lo fanno in cemento, con il vantaggio di non doverli più toccare per 40 anni. Certo, costerebbe un poco di più, ma alla lunga il gioco vale la candela». Rudi Benedikter, dal canto suo, pianifica l’iter istituzionale: «Chiederemo alla giunta, in particolare agli assessori competenti Randi e Ladinser, di mettere il risanamento all’ordine del giorno e di valutare attentamente la questione». Appoggio arriva anche dall’Udc: «Prima di pensare ai progetti di nuovi centri culturali sarebbe bene mantenere in ottime condizioni quanto è già esistente. È importante, quindi, risanare un luogo dove la passione unisce sinceramente ragazzi italiani e tedeschi». Sulla stessa linea anche l’Svp Andreas Dorigoni: «Dobbiamo avere cura di luoghi come questo ed evitare anche le tendenze di chi vorrebbe chiudere tutto e risolvere così il problema». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti
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