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martedì 3 agosto 2010

Facebook: un gruppo per il Kampill


Alto Adige — 01 agosto 2010 pagina 15 sezione: CRONACA

BOLZANO. Una settimana fa la sentenza del Tar che ha respinto il ricorso della proprietà dell’Imbiss Kampill mettendo la struttura a forte rischio abbattimento, oggi un gruppo su Facebook che conta già un centinaio di iscritti e che si schiera a difesa del ristorante dei Piani. Sono 92, per la precisione, le adesioni alla pagina intitolata “giù le mani dal Kampill” e che molto semplicemente dichiara la sua “contrarietà alla sentenza che ne prevede l’abbattimento”. La struttura, infatti, sarebbe priva di concessione edilizia e oggetto di una procedura di demolizione da parte della Provincia (in sostituzione del Comune) che la società titolare, la “Egon Mair&co. snc”, ha cercato di contrastare con un ricorso al Tar cittadino. Prontamente respinto. Sulla base di una semplice licenza di occupazione di suolo pubblico per chiosco, infatti, i proprietari avrebbero poi espanso l’attività fino a diventare un ristorante di 180 metri quadrati con posti a sedere. Il vero nodo, però, non è solamente nella mancanza di licenza edilizia regolare perchè il Kampill, a suo tempo, chiese una sanatoria. «Impossibile» è stata la risposta dell’amministrazione perchè il piano urbanistico in quella zona dei Piani non prevede la possibilità di edificare ristoranti. L’area, infatti, sarebbe destinata alla viabilità e nel caso specifico ad un parcheggio. Quello che la burocrazia non prende in considerazione, però, è che ormai il “Kampill” viene vissuto come autentica frontiera dai bolzanini della notte. Tanti giovani, certo, ma capaci di mischiarsi con i lavoratori che finiscono turni notturni nella zona e si fermano a mangiare all’imbiss in orari in cui buona parte dei ristoranti hanno già abbassato le saracinesche. Pratica che continua nonostante l’esercizio abbia anticipato recentemente la chiusura alle 1. Diversi clienti, inoltre, sostengono che si tratti di un autentico avamposto della convivenza etnica, meta indistinta di italiani e tedeschi e che offre contemporaneamente Bratwurst e crauti o pizza e carbonara. In questi giorni, intanto, l’attività del “Kampill” continua a procedere ininterrotta, registrando il solito pienone a qualsiasi ora della notte. A volte, è evidente, l’armonia è più facile trovarla al cospetto di un piatto succulento che non davanti a un cartello di montagna. (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 commenti:

  1. Risanano delle aberrazioni edilizie edificate abusivamente in mezzo a riserve naturali di immenso valore e non lo fanno a un ristorante imbucato in una zona artigianale di una città. Il Kampill oltre a creare posti di lavoro offre un servizio di ristorazione efficiente ed economico, nonché delle pietanze neanche lontanamente paragonabili alla spazzatura del McDonald. Dietro a questo accanimento secondo me c'è dell'altro... non è che il Kampill e il successo che riscuote da fastidio a qualcuno (magari qualche ristoratore) con amicizie in certi ambienti? Stranamente in pochi anni hanno fatto chiudere gli imbiss di Ora e Laives, ne hanno fatto aprire uno con prezzi allucinanti sotto Castelfeder tra Egna e Ora, stranamente tutto ciò in concomitanza con l'apertura del McDonald...

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  2. Se vuoi la mia personalissima visione credo che gli interessi dietro ci siano eccome, ma non di McDonald's. La catena della M gialla, infatti, non ha tutto questo, altrimenti non sarebbe rimasta fuori dai giochi per molti anni e non subirebbe, a breve, l'apertura di Burger King. Le resistenza arrivano dalla ristorazione locale, in particolare del Centro, perchè il Kampill non è affatto "solo" un imbiss, ma un autentico ristorante. Io sarei per la sanatoria, però teniamo sempre ben presente che un abuso edilizio è grave, quindi almeno un multone sarebbe adeguato. Dovessero graziarlo, insomma, sarei contento, ma evitere di battere anche le mani.

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  3. sono un grande imprenditore ma purtroppo vado a mangiare sempre nei posti dove non si paga tanto.
    Al Kampill mi trovo bene pago poco e Egon è veramente anche un grande imprenditore con ca. 20 dipendenti sulla spalla, ma penso anche allo Stato fa comodo quando rientrano le tasse anche in questi crisi.
    In tedesco esiste un proverbio che tanti si dovrebbero mettere ben in testa:
    "DER NEID IST DER FLUCH DER MACHT"

    Io personalmente auguro all'Azienda Kampill che possano rimanere ancora secoli lì dove sono e sono convinto che fino le nostre gnerazioni frequenteranno il Kampill.
    Dr. Karl M.

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  4. Dottor Karl,
    credo lei abbia ragione. E' molto difficile trovare una posizione in questa vicenda. Di certo il Kampill è oramai un'istituzione importante per Bolzano, ma le tasse, ovvio, vanno pagate in proporzione all'effettico esercizio. Una regolarizzazione della posizione del ristorante potrebbe essere la via d'uscita più ragionevole.

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